tassa-sui-link-google-newsQualora arrivasse l’approvazione della famigerata tassa sui link Google News potrebbe essere a rischio in Europa. L’allarme arriva da Richard Gingras, vicepresidente del colosso di Mountain View.


A pochi mesi dall’approvazione della Direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, il gigante dei motori di ricerca Google sta valutando la chiusura del servizio di rassegna stampa.

 

Il vicepresidente di Mountain View, Richard Gingras, ha ricordato il precedente spagnolo, quando un pacchetto simile di norme indusse l’azienda a spegnere il motore di ricerca delle notizie in quel paese:

 

“Non vogliamo che cio’ accada in Europa”, ha detto Gingras al Guardian. “Google – ha aggiunto Gingras – non prendera’ alcuna decisione sulla materia fino quando non sara’ chiaro come verra’ applicata, se verra’ applicata, la direttiva negli Stati membri dell’Ue. Dal motore di ricerca delle News non guadagna alcunche’.

 

Che cos’è la Tassa sui Link? Google News perché rischia?

 

“Tassa sui link” è l’infelice nomignolo affibbiato a una misura che assomiglierà più a un obbligo di licenza per l’uso degli snippet degli articoli, cioè gli estratti di testo utilizzati dagli aggregatori di notizie per riassumere i contenuti linkati. La norma, come si legge nel testo approvato a settembre, è pensata per riallineare “il crescente disequilibrio tra piattaforme ed editori, comprese le agenzie di stampa”, che nella visione dell’Europarlamento, “ha già portato a una sensibile regressione del panorama mediatico a livello regionale”.

 

In base alla legge, varata a Strasburgo a settembre 2018 ma oggi non ancora in vigore perché oggetto di negoziato tra le istituzioni di Bruxelles e i singoli Stati membri, Google e altri motori di ricerca, compresi YouTube e Facebook, sono tenuti a ripagare gli editori per le notizie tratte dalle pagine di questi ultimi e pubblicate sulle proprie.

 

La riforma sarà votata nella sua versione finale a inizio 2019. A meno di cambiamenti in corso d’opera ci sono buone possibilità che il testo definitivo non si discosti da quello approvato a Settembre.