La Confedilizia diffonde i dati relativi all’aumento di tassazione locale sugli immobili verificatosi a partire dal 2012. 
La proprietà edilizia pagherà, nel solo 2014, quasi 25 miliardi di euro nel caso in cui tutti i Comuni applichino l’aliquota minima della TASI, e addirittura 28 miliardi nel caso in cui i Comuni applichino l’aliquota massima. Cifra alla quale si aggiungono i 500 milioni di gettito che il Governo prevede di ottenere dalla tassazione IRPEF delle case non affittate. 
Le maggiori imposte relative agli anni 2012-2014 per effetto dei moltiplicatori Monti e dell’istituzione della TASI – che potrà raggiungere, con lo 0,8 per mille in più concesso ai Comuni con il decreto c.d. Salva Roma, l’aliquota del 3,3 per mille – ammonterebbero a 40,9 miliardi nell’ipotesi minima e a 44,1 miliardi nell’ipotesi di applicazione dell’aliquota massima da parte dei Comuni.
La tabella predisposta dall’Ufficio Studi della Confedilizia illustra l’aggravio di tassazione abbattutosi sui proprietari di casa a partire dal 2012, primo anno di applicazione dei moltiplicatori catastali previsti dalla manovra Monti, per i quali la stessa legge istitutiva prevedeva che avessero un carattere di provvisorietà e che sono stati invece stabilizzati. Per le abitazioni, in particolare, il moltiplicatore da applicare alla rendita catastale ai fini del calcolo dell’imposta è passato nel 2012 da 100 a 160, con un aumento – quindi – del 60 per cento.

Consulta la tabella aumento tasse sulla casa: Tabella aumento tasse sulla casa

FONTE: Confedilizia

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