pagareIl taglio della TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili) sulla prima casa porterà, nel 2016, ad un risparmio per i contribuenti di 3,8 miliardi di euro (risorse che poi dovranno essere recuperate in altro modo dai Comuni). Ad annunciare la novità è stato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e la UIL ha prontamente effettuato una simulazione del risparmio per i contribuenti residenti nelle diverse città italiane. In totale il risparmio per gli attuali 25,7 milioni proprietari di prime case sarà in media di 180 euro all’anno (230 euro considerando solo le Città capoluogo di provincia).

 

La speciale classifica relativa ai maggiori risparmi TASI è guidata dalla città di Torino, con una media di 403 euro annui, alla quale seguono:

 

  • Roma con 391 euro;

 

  • Siena con 356 euro;

 

  • Firenze (346 euro);

 

  • Genova (345 euro);

 

  • Bari (338 euro);

 

  • Bologna (331 euro);

 

  • Foggia (326 euro);

 

  • Como (321 euro);

 

  • Ancona (318 euro);

 

  • Milano (300 euro).

 

Quasi nullo il risparmio ad Asti (19 euro) e Ascoli Piceno (46 euro). Bassi i risparmi anche per:

 

  • Crotone, 51 euro;

 

  • Catanzaro, 57 euro;

 

  • Cesena, 60 euro;

 

  • Treviso, 64 euro;

 

  • Potenza, 65 euro;

 

  • Matera, 79 euro;

 

  • Cosenza, 82 euro;

 

  • Nuoro, 88 euro.

 

Per evitare che i tagli vadano a gravare sui contribuenti in altro modo, sottolinea la UIL:

 

«È vitale garantire la totale copertura finanziaria per evitare che si ripeta ciò che gli Italiani hanno vissuto in questi anni e, cioè, che si cambi il nome ma non la sostanza (ISI, ICI, IMU, TRASI, TUC, IUC, TASI) oppure che i Comuni (consenzienti o inconsapevoli) aumentino, per bilanciare le minori entrate, altre imposte e tasse locali a iniziare dell’IRPEF Comunale (che pesa soprattutto sui lavoratori e pensionati), oppure taglino servizi essenziali per i cittadini».

 

In sostanza:

 

«Per non incorrere negli errori del passato, sarebbe saggio e opportuno, che contestualmente all’abolizione della TASI, Renzi straccasse 8 mila assegni intestati ai Comuni, con copertura certa, dall’importo complessivo di 4,6 miliardi di euro».