tari-porto-turistico-concessionarioIn una recente sentenza della Cassazione, la numero 33106/2023, si stabilisce che la Tari è a carico del concessionario del porto turistico per i posti-barca anche se ha trasferito il diritto di superficie.


Una società ha recentemente  intrapreso una controversia con un comune riguardo all’avviso di accertamento sulla tassa sui rifiuti: l’impugnazione dell’avviso ha coinvolto diverse questioni, tra cui la legittimazione della società, la validità dell’avviso stesso, e la corretta quantificazione della superficie acquea soggetta alla tassa.

La sentenza di primo grado ha parzialmente accolto il ricorso, riducendo la superficie tassabile. Gli appelli successivi hanno portato al rigetto dell’appello della società e all’accoglimento di quello del Comune sulla questione della superficie tassabile.

Ma scopriamo nello specifico cosa hanno deciso i giudici della Cassazione una volta che hanno dovuto emettere una sentenza sulla questione.

La TARI sul porto turistico è a carico del concessionario

La Corte di Cassazione ha rafforzato la posizione secondo cui il concessionario di un porto turistico è tenuto al pagamento delle tasse relativamente ai posti-barca, nonostante abbia ceduto a terzi il diritto di superficie.

La Corte ha chiarito che il concessionario detiene, in forza della concessione, il demanio marittimo e lo specchio acqueo antistante. Pertanto, è considerato soggetto passivo del tributo anche per i posti-barca oggetto di contratti che attribuiscono la disponibilità a terzi.

Questo principio è fondamentale perché stabilisce che la cessione del diritto di superficie non esonera il concessionario dall’obbligo di pagamento del tributo. La decisione sottolinea che il concessionario resta responsabile, in virtù della concessione, delle aree e delle superfici coinvolte, indipendentemente dalla presenza di terzi utilizzatori.

Tuttavia, l’aspetto relativo alla quantificazione delle somme già corrisposte rimane aperto e sarà oggetto di ulteriore valutazione da parte della Corte di giustizia tributaria di secondo grado. Ciò potrebbe influire significativamente sul totale dovuto dalla società e rappresenta un punto cruciale da monitorare nel proseguimento della controversia.

Il testo della Sentenza

Qui il documento completo.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it