Vediamo tutto quello che c’è da sapere sulla Tari 2023, la tassa sui rifiuti: scadenze, come si calcola e quali sono le modalità di pagamento.
Tari 2023: come ogni anno, i cittadini devono pagare la Tari, ovvero la tassa sui rifiuti.
La Tari, acronimo di Tassa sui Rifiuti, è l’imposta destinata a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
L’imposta è stata introdotta nel 2014, con la legge 147/2013, andando a sostituire i precedenti pagamenti per il servizio, sia di raccolta che di smaltimento rifiuti: la Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi), la Tia (Tariffa d’igiene ambientale) e la Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani).
Vediamo tutto quello che c’è da sapere sulla Tari 2023.
Tari 2023: chi deve pagarlo
Il pagamento della Tari è obbligatorio per chiunque sia in possesso o abbia, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte, che potrebbero produrre rifiuti urbani. Sono compresi, quindi, locali, aree scoperte e spazi destinati a qualunque utilizzo che forniscono rifiuti urbani o assimilati.
La tassa è obbligatoria per chi occupa l’immobile, sia se l’inquilino è in affitto e sia se ne è proprietario.
Sono escluse dal pagamento le aree oggettivamente inutilizzabili, ovvero escluse dal servizio pubblico di nettezza urbana, come terrazze scoperte, balconi, giardini e cortili. L’unica eccezione è per le attività economiche.
Tari 2023: come si calcola
Le tariffe della Tari vengono stabilite dai comuni, in base alla superficie e alla quantità di rifiuti prodotti e in base ai costi dei servizi.
Per calcolare il costo della Tari, occorre tenere conto della superficie calpestabile, ovvero i metri quadrati netti all’interno delle mura. Per quanto riguarda, inoltre, le utenze domestiche, si tiene conto anche del numero di occupanti.
Le tariffe si dividono in due categorie:
- Utenze non domestiche, ovvero quelle appartenenti alle varie attività (industriali, professionali, artigianali e commerciali);
- Utenze domestiche, ovvero quelle predisposte ad abitazioni civili e pertinenze.
Nel 2020, inoltre, sono state introdotte alcune novità, come la revoca della categoria di rifiuti speciali assimilati agli urbani.
Sono state aggiunte anche novità sulle somme non versate e non recuperate dai comuni, che gravano sugli importi richiesti ai cittadini.
Inoltre, sono state inserite modifiche nella definizione di rifiuto urbano, con norme di trasparenza più chiare per gli utenti.
Tari 2023: quali sono le scadenze
Le scadenze per il pagamento sono fissate dai singoli Comuni, tenendo conto delle logiche amministrative locali.
Ma possiamo riassumerle, in linea di massima, in tre tempistiche diverse:
- Prima rata da pagare entro la fine del mese di aprile;
- Seconda rata da pagare entro la fine del mese di luglio;
- Terza rata, che corrisponde al saldo da versare entro la fine dell’anno.
La Tari può essere pagata mediante:
- Bollettini postali;
- Mav;
- Modello F24, anche online tramite il sito di Poste Italiane, dell’Agenzia delle Entrate o sul sito della propria banca.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it