In arrivo tra meno di due mesi la prossima manovra finanziaria, la Legge di Stabilità 2016, che tra le novità porterà con sé anche un taglio alle tasse (TASI e IMU in cima alla lista) e la possibile proroga ed estensione di alcune detrazioni fiscali (come Bonus Mobili, ristrutturazioni e riqualificazione energetica).
Per quanto riguarda la local tax gli scenari possibili sono diversi, inclusa l’abolizione di IMU e TASI a partire dal 2016. Per capire bene quale sarà l’effettiva sorte della local tax bisognerà fare i conti con le risorse a disposizione. Punto sul quale ha già posto l’attenzione il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti. L’ipotesi più caldeggiata prevede l’abolizione della TASI 2016 sulla prima casa per tutti e l’abolizione di alcune tipologie di IMU (terreni agricoli e macchinari imbullonati), sempre per l’anno prossimo.
Per il MEF tuttavia – guardando ai costi dell’operazione, pari a 3,4 miliardi di euro – non è pensabile un’abolizione totale della TASI sulla prima casa: è necessario mantenerla per gli immobili di valore maggiore. In questo modo verrebbero risparmiati 1,2 miliardi di euro da destinare alla deducibilità totale dell’IMU sui capannoni per le imprese.
Per quanto riguarda in generale la local tax, il Governo sta ragionando sulle seguenti ipotesi:
- attribuzione ai Comuni dell’intero gettito derivante dall’IMU sui capannoni industriali;
- attribuzione ai Comuni di una quota maggiore del gettito derivante dall’IMU sulla seconda casa, rispetto all’attuale 50%;
- introduzione di una vera e propria local tax, pari alla somma dell’IMU e della TASI dovute;
- mantenimento della TARI, che prende in considerazione parametri differenti;
- abolizione di aliquote e detrazioni, in ottica di semplificazione degli adempimenti, e dell’obbligo per i Comuni di inviare un bollettino di pagamento precompilato ai contribuenti;
- definizione di una nuova tassa, un canone di natura patrimoniale o tributaria, per le imposte comunali minori (Cosap, Tosap, Cimp) dovute, dai titolari di attività commerciali, per l’occupazione delle aree pubbliche, per la pubblicità e le affissioni.
Per gli anni successivi al 2016 dovrebbe essere prevista anche una riduzione delle tasse sulle imprese (riduzione dell’IRES nel 2017 dal 31% al 24%) e la riforma dell’IRPEF (nel 2018) con la ridefinizione degli scaglioni di reddito.