Tagli Compensi Sindaci: le norme stabilite nella bozza del regolamento del MEF, dove sono delineate le nuove fasce. Ecco quanto saranno rimodulati gli emolumenti.
Tagli Compensi Sindaci. Le norme della bozza di regolamento del Mef nel decreto c.d. “fasce” porteranno ad un dimezzamento degli emolumenti dei professionisti componenti degli organi di controllo delle società pubbliche.
Tagli Compensi Sindaci: le fasce
Il cosiddetto “decreto fasce” individua cinque scaglioni, determinati a partire da tre indicatori i cui valori vengono ricavati dagli ultimi tre esercizi dei bilanci approvati: il primo è relativo al valore della produzione, il secondo al totale dell’attivo patrimoniale e dei fondi gestiti e il terzo verte sul numero dei dipendenti.
Per catalogare una società in una delle dette fasce è necessario che essa rispetti almeno due dei tre parametri indicati e, per ciascuna fascia, l’importo massimo del compenso è determinato adottando un criterio proporzionale applicato al tetto massimo di 240mila euro previsto dal Tuel.
L’analisi dei Commercialisti evidenzia che, su un panel di 200 società rappresentative delle cinque fasce dimensionali previste dall’art. 2 della bozza di Regolamento, circa il 60% registrerebbe una riduzione dei compensi rispetto alla misura oggi deliberata.
La tendenza è più netta nelle prime tre fasce e, in particolare, nella prima in cui sono comprese le realtà aziendali di maggiori dimensioni e dove l’effetto peggiorativo arriva ad interessare l’80% delle società.
“Si tratta di una riduzione tutt’altro che irrilevante
spiega Davide Di Russo, vicepresidente del CNDCEC
tenuto conto che in tre delle più importanti società della prima fascia (una del nord, una del centro e una del sud) l’organo di controllo si vedrebbe pressoché dimezzato il compenso attuale. La riduzione è più attenuata in quinta fascia, ma solo apparentemente, perché la contrazione è mascherata dal fatto che nelle società di minori dimensioni è più diffuso l’organo di controllo monocratico”.