Rimborso Superbonus 2024Sono ancora molti i condomini che non hanno concluso i lavori per il Superbonus: vediamo in quali casi riceveranno il rimborso nel 2024.


La storia del Superbonus sembra non avere fine: dopo aver annunciato il termine definitivo quest’anno, secondo le fonti, sembra essere spuntato un emendamento alla Legge di Bilancio 2024, per introdurre una nuova proroga.

Diversi esponenti della maggioranza, però, tra i quali troviamo il Ministro dell’Economia Giorgetti, hanno negato l’esistenza dell’emendamento.

Vediamo allora i numeri riguardanti il Superbonus e la possibilità di rimborso nel 2024.

Rimborso Superbonus 2024: in quali casi avverrà?

Basandoci sui dati Enea, al 31 ottobre 2023 erano circa 20mila i condomini con lavori ancora in corso.
Sempre secondo i dati, il 24% dei condomini era ancora coi lavori in corso, mentre il 76% li aveva terminati.

Come sappiamo, le percentuali del Superbonus sono destinate a scendere nel tempo: nel 2022 la percentuale era al 110%, passata al 90% nel 2023. Ma la quota è destinata a scendere ulteriormente nel 2024 (70%) e nel 2025 (65%).

Il nodo principale riguarda l’avanzamento dei lavori: i condomini che hanno inviato la delibera di inizio lavori alla fine dell’anno scorso, assicurandosi il 110%, potrebbero non riceverlo se, entro la fine del 2023, non arriveranno ad un 30% dell’avanzamento dei lavori.
In questo modo, potrebbero ricevere solo il 70% di rimborso il prossimo anno.

Ad esempio: se la spesa media di un condominio di venti famiglie è di 600mila euro, un rimborso al 70% (invece che al 110%) porterebbe ogni nucleo a spendere quasi 15mila euro.

Il Governo ha, inoltre, smentito l’ipotesi di una Sal straordinaria, secondo cui i condomini avrebbero potuto presentarla il 31 dicembre, per poter coprire col bonus al 110% tutti i lavori effettuati nel 2023, compresi quelli degli ultimi due mesi dell’anno.

Un’ipotesi a cui si aggiungeva anche la norma anti-contenzioso, che avrebbe dato la possibilità, nel 2024, di beneficiare del bonus al 70%, anche se il condominio non avesse versato il suo 30%.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it