Finalmente una buona notizia: gli studi di settore verranno rottamati. Dopo più di 15 anni di applicazione finiranno nel cassetto senza rimpianti.
Il superamento degli studi di settore avverrà con nuovi strumenti che saranno messi a punto da SOSE e dall’Agenzia delle Entrate per abbandonare anche il loro utilizzo come strumento di accertamento presuntivo. Nel comunicato del 7 settembre 2016, il Ministero dell’Economia e delle finanze ha specificato che in tal modo si vuole sottolineare l’importanza dell’adempimento spontaneo agli obblighi fiscali, in linea con i principi della riforma fiscale realizzata negli scorsi mesi.
Il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo, dichiara:
“Sono decine e decine di migliaia i piccoli imprenditori, gli artigiani e i commercianti che in questi anni con l’attivazione degli studi hanno dovuto chiudere i battenti”.
Tuttavia, dalla CGIA chiedono una grande attenzione.
“Non vorremmo passare dalla padella alla brace – prosegue Zabeo – e il nuovo indicatore di affidabilità fiscale non comporterà una diminuzione del carico fiscale e una importante semplificazione burocratica nei rapporti tra fisco e contribuente non servirà a nulla. Per questo è importante che in questa fase di costruzione del modellino statistico-econometrico anche le associazioni di categoria dei lavoratori autonomi siano chiamati al tavolo per tarare in maniera più soft possibile questo nuovo strumento fiscale”.