Una recente pronuncia giuridica della CGUE fornisce alcune utili indicazioni in materia di IVA: stop ai doppi rimborsi e charimenti in merito alle assegnazioni indebite ai contribuenti.


L’imposta sul valore aggiunto (IVA) rappresenta una componente cruciale del sistema fiscale in Europa, influenzando ogni fase della produzione e distribuzione di beni e servizi, dalla produzione alla vendita finale. Di recente, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) ha emesso lo scorso 5 settembre una decisione (causa C/83/2023), che chiarisce importanti aspetti relativi al rimborso dell’IVA pagata in eccesso.

Il caso che ha fatto chiarezza

La controversia che ha condotto alla recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) coinvolge una società tedesca, e solleva questioni cruciali riguardanti la gestione e il rimborso dell’IVA. La vicenda prende avvio da un acquisto effettuato dalla società da un fornitore che successivamente ha emesso una fattura contenente un’imposta sul valore aggiunto (IVA) erroneamente maggiorata.

La fattura errata ha avuto origine da un errore nella determinazione dell’IVA dovuta per i beni acquistati. Quando il fornitore ha poi dichiarato fallimento e si è avviato alla liquidazione, ha ottenuto un rimborso dell’IVA che aveva versato allo Stato. Questo rimborso ha suscitato la reazione della società coinvolta che, ritenendo di aver pagato un’imposta in eccesso, ha richiesto a sua volta un rimborso dell’IVA. La società ricorrente pur essendo acquirente finale e avendo subito un aumento non giustificato del costo dei beni, ha visto la sua richiesta di rimborso negata.

Stop ai doppi rimborsi IVA: la CGUE chiarisce le regole

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha esaminato il caso e ha emesso una sentenza di grande rilevanza, stabilendo un principio fondamentale: per ogni operazione di acquisto e vendita è previsto solo un rimborso dell’IVA. Questo implica che, anche se il fornitore ha ricevuto un rimborso per l’IVA pagata, l’acquirente non ha diritto a un ulteriore rimborso dell’imposta in eccesso, nemmeno se il fornitore stesso è in liquidazione.

Le ragioni della decisione

La CGUE ha basato la propria decisione su tre principi cardine:

  • prevenzione delle frodi: la possibilità di ottenere più di un rimborso per la stessa operazione potrebbe incentivare pratiche fraudolente. Se le imprese potessero ricevere più rimborsi per la stessa imposta, si creerebbero opportunità per abusi e frodi che comprometterebbero le entrate fiscali degli Stati membri.
  • chiarezza normativa: la sentenza si propone di fornire una maggiore certezza normativa per le imprese, riducendo le ambiguità e i contenziosi legali. Con la decisione, la CGUE intende garantire che le norme sull’IVA siano applicate in modo uniforme e prevedibile, evitando interpretazioni divergenti e dispute tra le imprese e le autorità fiscali;
  • tutela del sistema IVA: il sistema dell’IVA è progettato per essere neutrale e non deve favorire né penalizzare specifici attori economici. Permettere rimborsi doppi per la stessa operazione distorcerebbe questo equilibrio, compromettendo l’integrità e l’efficacia del sistema IVA in quanto imposta sui consumi.

Implicazioni

La decisione della CGUE comporta significative implicazioni:

  1. Attenzione alla fatturazione: Le imprese dovranno essere particolarmente attente all’emissione e alla ricezione delle fatture, assicurandosi che l’importo dell’IVA sia corretto per evitare di incorrere in errori e conseguenti problematiche di rimborso.
  2. Controlli incrociati: È essenziale eseguire controlli incrociati tra le fatture ricevute e i registri contabili. Questi controlli permettono di identificare tempestivamente eventuali errori o discrepanze, riducendo il rischio di pagare IVA non dovuta o di incorrere in difficoltà nel processo di rimborso.
  3. Gestione dei fornitori: È consigliabile stabilire relazioni di fiducia con i fornitori e verificarne la solidità finanziaria e la correttezza nella gestione della fatturazione. La scelta di fornitori affidabili aiuta a prevenire problemi legati alla fatturazione e garantisce una maggiore sicurezza nelle transazioni commerciali.

La sentenza della CGUE segna un’importante evoluzione nell’interpretazione e applicazione delle normative IVA. Essa impone alle imprese un livello più elevato di attenzione e responsabilità nella gestione dell’IVA, al fine di evitare errori e dispute legali.

Il testo della sentenza

Qui il documento completo.