Il Governo ha deciso per una stretta su tutti i bonus edilizi, compreso il Superbonus, con uno stop alla cessione dei crediti. Ecco cosa succede.
Stop cessione crediti Superbonus: il Superbonus è stato soggetto a diverse modifiche, rispetto allo scorso anno. Con la Legge di Bilancio 2023, infatti, la detrazione è passata dal 110% al 90% per le villette e le unità autonome e indipendenti.
Ma il Governo ha deciso di mettere mano al dossier dei bonus edilizi, tra i quali c’è anche il Superbonus, annunciando lo stop alla cessione dei crediti, per i nuovi interventi.
Ecco cosa succede.
Stop cessione crediti Superbonus: la situazione nel dettaglio
Il Governo ha annunciato diverse modifiche sui bonus edilizi.
Per i nuovi interventi, infatti, non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura. Inoltre, gli enti pubblici non potranno più acquistare i crediti incagliati.
La decisione è arrivata ieri, a sorpresa, con un’integrazione all’ordine del giorno del Cdm di ieri, 16 febbraio 2023, che prevede un decreto in materia di cessione dei crediti d’imposta, relativi agli interventi fiscali.
Il decreto, firmato dal Presidente Sergio Mattarella, “reca misure urgenti in materia di cessione dei crediti”. Si attende a breve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
In primis, sarà avviato lo stop totale allo sconto in fattura e cessione del credito, su tutti i nuovi interventi (ma non quelli già avviati): rimarrà attiva solo la detrazione d’imposta.
Frenata anche per le pubbliche amministrazioni che avevano iniziato ad acquistare crediti derivanti dai bonus edilizi: si tratta di un fenomeno abbastanza recente, ma che stava avendo abbastanza seguito.
Stop cessione dei crediti: quali sono i bonus edilizi interessati
Sono diversi i lavori per i quali è previsto lo sconto in fattura e la cessione del bonus concesso dallo Stato, dal committente all’impresa che esegue i lavori. Si tratta di un meccanismo che permette al cittadino privato di trasformare la detrazione dalle tasse del bonus in uno sconto in fattura, pari alla detrazione o nella totale gratuità dei lavori, se supera il 100%.
Tra questi, c’è il Superbonus, ma anche il Bonus ristrutturazione, con una detrazione del 50% dell’ammontare del costo del lavoro, distribuito su dieci anni e destinato agli interventi di manutenzione straordinaria.
Sono inclusi anche l’Ecobonus, il Sismabonus e il Bonus facciate.
Stop cessione crediti Superbonus: le reazioni
Come dichiarato dal Ministro dell’Economia Giorgetti, si tratta di un modo per “risolvere il nodo dei crediti, arrivati ormai a 110 miliardi e mettere in sicurezza i conti pubblici”.
La decisione, però, è stata presa male dal settore edilizio e le imprese lanciano l’allarme.
Il Vicepremier Tajani ha accusato i precedenti governi di non aver effettuato una pianificazione, a fronte della possibile lievitazione dei crediti.
Un intervento al quale ha ribattuto l’ex premier Conte dicendo:
“Siamo di fronte ad un’insopportabile ipocrisia delle forze di maggioranza. Tajani non può non sapere che, nelle ultime settimane, il suo partito, Forza Italia, ha portato avanti una serie d’iniziative pro Superbonus e a difesa del meccanismo della cessione dei crediti d’imposta”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it