bonusIniziate le votazioni sugli emendamenti in commissione Bilancio alla Camera, Il provvedimento dovrebbe approdare in Aula il 15 dicembre. “Scintille” sulle banche. Morando: “attenzione ai paletti Ue”.

 

Primo passo per la legge di Stabilità alla Camera. Dopo oltre quattro ore di discussione in commissione Bilancio hanno infatti preso il via le votazioni sugli emendamenti: si parte, così come deciso nei giorni scorsi, dalle banche ma senza affrontare i nodi principali, rinviati al rush finale della manovra previsto entro l’inizio della prossima settimana. Il provvedimento dovrebbe infatti approdare in Aula il 15 dicembre.

 

Una decisione, quella di avviare il voto degli emendamenti, che non è stata condivisa dalle opposizioni: M5S, Lega, Sel e Fi si sono infatti trovate compatte nel chiedere di mettere in stand-by il pacchetto relativo al salvataggio di 4 istituti bancari. Se questa proposta è stata cassata, accolta invece quella avanzata dal capogruppo azzurro Renato Brunetta che punta a un intervento in commissione del titolare del Tesoro Pier Carlo Padoan nei prossimi giorni. “Si poteva fare di più e si deve fare di più – è l’ accusa poi che muove Silvio Berlusconi – Il governo e Bankitalia dovevano vigilare e dare l allarme per tempo”.

 

A tenere banco fra i deputati, più che la questione della vigilanza, è però il destino dei cittadini che hanno visto i propri risparmi volatilizzarsi dalla sera alla mattina. Il Pd rivendica l’opportunità dell’ intervento del governo, senza il quale gli istituti sarebbero falliti – sottolineano i Dem – mettendo a rischio anche depositanti, obbligazionisti ordinari e dipendenti, e punta ora con il consenso dell’Esecutivo a trovare una risposta parziale per i risparmiatori più deboli tra quelli che hanno sottoscritto le obbligazioni ad alto rischio poi andate in fumo. Paletti che non convincono il M5S, che scende in piazza insieme ad alcuni dei cittadini che si sono sentiti “truffati” e che hanno scelto di venire a protestare davanti a Montecitorio. La soluzione, ribadisce il viceministro all’Economia Enrico Morando, è quella di individuare un fondo di solidarietà che abbia però “confini e limiti precisi”.

 

Il rischio infatti nel quale il Tesoro non vuole incappare è quello di una procedura d’infrazione Ue per aiuti di Stato. E per questo la prudenza accompagna le mosse dell’Esecutivo in questi giorni: “Il governo – dice Morando – è favorevole alla costituzione di un fondo di solidarietà dove convergano una parte di risorse pubbliche, minoritarie, e una quota maggioritaria di risorse delle banche”. Ma la misura non potrà essere “orizzontale” perché non “tutti i portatori e i possessori sono uguali”. Una parola definitiva dunque verrà detta solo nei prossimi giorni e saranno i relatori, afferma il presidente della commissione Bilancio della Camera , Francesco Boccia, a farsi carico di mettere insieme un sintesi.