Secondo Chiamparino i tagli “mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle Regioni” e la gestione del sistema sanitario. Renzi replica: “ora ci divertiamo”. Rete Imprese Italia: il provvedimento “non contiene risposte che le imprese auspicano da molto tempo: soprattutto non viene prevista l’abolizione dell’ Imu sui beni strumentali e attività d’impresa”.
E’ scontro aperto tra Regioni e governo sulla manovra finanziaria. L’interlocuzione sulla legge di Stabilità è stata scarsa, con il risultato che quando il testo è ormai in Parlamento, i tagli apportati “mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle Regioni” e la gestione del sistema sanitario.
L’attacco del presidente del ‘parlamentino’ dei governatori, Sergio Chiamparino, è diretto. Al primo punto della lista dei pericoli all’ orizzonte, spiega, c’è la sanità. Serve un miliardo di euro in più di quanto stabilito, ribadisce: “questa è la cifra che fin dall’inizio abbiamo indicato al Governo e su questo non possiamo cambiare idea”.
In ballo c’è la possibilità di non poter acquistare tutti i farmaci salvavita necessari, con il rischio “di dover dire no” a qualche paziente. Le parole di Chiamparino arrivano a Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non nasconde il suo malcontento e ora sarebbe orientato a convocare i governatori per mercoledì: “adesso con le Regioni ci divertiamo, ma sul serio”, avrebbe detto ai suoi collaboratori più stretti.
Le preoccupazioni espresse da Chiamparino trovano sponda anche nel dossier dei tecnici del Senato, secondo cui “sarebbe utile una valutazione del Governo in merito alla effettiva praticabilià” dei 17 miliardi di tagli in tre anni a carico delle Regioni. Anche “l’ulteriore” taglio del Fondo sanitario nazionale per il 2016 “potrebbe creare tensioni lungo tale linea di finanziamento”.
Intanto è entrato nel vivo, con le prime audizioni, l’esame della legge di Stabilità da parte del Senato. Rete Imprese Italia ha espresso “delusione per il mancato intervento sull’imu sui beni strumentali” e ha giudicato non “verosimile” la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia solo per il 2016 “replicando tra un anno” lo sblocco. Per Rete Imprese la legge di Stabilità “non contiene risposte che le imprese auspicano da molto tempo: soprattutto non viene prevista l’abolizione dell’ Imu sui beni strumentali e attività d’impresa.
L’Imu rappresenta un costo su cui dovrebbe essere almeno riconosciuta la piena deducibilità dalle altre imposte indirette”. Sempre riguardo alle norme sulle imprese, Rete Imprese ha chiesto di “inserire anche i beni immateriali” nel computo dei superammortamenti “e di snellire le procedure della Sabatini”.
“Da parte nostra – ha proseguito Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato – c’è una forte contrarietà sul taglio disposto dalla Stabilità alle risorse per i Caf, ed esprimiamo un atteggiamento critico per il taglio ai patronati che segue i tagli degli anni scorsi”. Rete Imprese si dice inoltre contraria “all’azzeramento del fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello, a copertura del nuovo regime fiscale dei premi di produttività e per l’ ampliamento del welfare aziendale”.