Pubblichiamo la nota riepilogativa Anci sulla legge di Stabilità 2016. Sul provvedimento l’Anci ha svolto la sua audizione in commissione Bilancio riunite di Camera e Senato dove ha confermato un parere positivo sull’impianto generale della manovra che, dopo una lunghissima stagione durata anni, mette il punto su interventi di riduzione di risorse e (grazie all’azione dell’Anci), non introduce tagli ai Comuni e alle Città Metropolitane. Restano, tuttavia, questioni ancora irrisolte: dalle spese pregresse per gli uffici giudiziari ai processi di aggregazione intercomunali, fino alle norme su dissesto e predissesto.
Il confronto con il Governo sulla legge di stabilità per il 2016, si è avviato sin da settembre sulla base della piattaforma approvata dal Comitato Direttivo dell’Associazione. Nella fase preliminare alla presentazione del disegno di legge, alcune delle questioni principali poste sono state ampiamente recepite. Il confronto è poi proseguito con la presentazione di un complesso organico di proposte emendative al Senato e in Audizione, nonché in incontri con tutti i gruppi parlamentari e relatori.
Sul provvedimento, l’ANCI ha svolto la sua audizione in Commissione Bilancio riunite di Camera e Senato il 2 novembre u.s., e ha confermato un parere positivo sull’impianto generale della manovra che, dopo una lunghissima stagione durata anni, mette il punto su interventi di riduzione di risorse e (grazie all’azione dell’Anci), non introduce tagli ai Comuni e alle Città Metropolitane.
Tra le modifiche introdotte dal Parlamento, va segnalata l’estensione dell’agevolazione per gli immobili concessi in comodato a parenti di primo grado (riduzione del 50% dell’imponibile), i cui effetti in termini di mancato gettito devono essere attentamente verificati.
In ordine alla ripartizione del nuovo FSC, ANCI propone al Governo la condivisione di una programmazione serrata del lavoro tecnico e dell’adozione dei provvedimenti attuativi relativi:
- corretto riparto dei gettiti aboliti da ristorare che deve avvenire entro marzo 2016;
- alla luce del nuovo assetto, revisione dello schema perequativo e dell’aggiornamento dei fabbisogni standard in corso.
In ordine al blocco totale degli aumenti di aliquota per il 2016, si fa presente che tale decisione incide ulteriormente sulla riduzione di flessibilità già insita nell’abolizione di oltre quattro miliardi di gettito fiscale, penalizzando i Comuni che avevano una pressione fiscale minore sulla prima casa.
L’Anci promuoverà a partire dal 2016 una revisione del sistema delle entrate per consentire di recuperare margini significativi di autonomia impositiva con l’auspicio che si realizzino le condizioni definitive per dare stabilità alla finanza comunale, avendo conquistato due tasselli fondamentali quali l’assenza di tagli e il superamento del patto di stabilità.
Pertanto, l’ANCI chiede che già a partire dai prossimi mesi si avvii un confronto per trovare regole e strumenti che consentano un recupero di una autonomia impositiva dei Comuni da varare nel 2017.
Per leggere il testo completo della nota potete consultare il file in allegato a questo articolo.