Nell’ottica della compliance, contenuta nella legge di stabilità 2015, si allunga la lista delle informazioni messe a disposizione dall’Amministrazione Finanziaria per incoraggiare e facilitare l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti.
Spesometro: chiarimenti sulle irregolarità.
Lo spesometro ha lo scopo di limitare l’evasione fiscale in ambito IVA. A partire dal 2013 è ufficialmente denominato “comunicazione polivalente”[1] poiché il tracciato record da inviare all’Agenzia delle entrate è stato unificato ad altre dichiarazioni, ad esempio la comunicazione di acquisti da paesi sulla lista nera.
Lo spesometro è un provvedimento fiscale italiano che non trova corrispondenze in altri paesi.
Dal 2017 si chiama “comunicazione DATI FATTURE” ed il formato del file è XML. Nel 2015 il governo ha deciso di aggiornare il formato da tracciato a posizione fissa a xml. Nel 2017 i contribuenti italiani hanno iniziato ad usare questo nuovo formato sia per l’invio della liquidazione IVA che per la comunicazione IVA (chiamato ancora spesometro).
Spesometro: chiarimenti sulle irregolarità
Le informazione che verranno “incrociate” saranno, per i soggetti passivi IVA, il proprio volume d’affari non “allineato” con i dati comunicati dai loro clienti in base allo “spesometro”
Le stesse informazioni sono messe a disposizione anche della Guardia di finanza.
L’allert verrà comunicato tramite PEC (Posta Elettronica Certificata), ma anche nel cassetto fiscale.
Il contribuente che riceve tale comunicazione può richiedere, ulteriori informazioni oppure indicare eventuali elementi, fatti e circostanze sconosciuti all’Amministrazione finanziaria che hanno determinato l’anomalia riscontrata.
In caso di omissioni o errori, si può rimediare con il ravvedimento operoso, beneficiando della riduzione delle sanzioni, modulata sui tempi di regolarizzazione.