Spesometro 2018, scadenza davvero vicina. L’Associazione nazionale commercialisti (Anc) scrive al vice ministro dell’Economia Luigi Casero e al direttore dell’agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini per segnalare alcune criticità e chiedere un intervento sulle sanzioni.
Il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel ha indirizzato oggi una lettera al Viceministro dell’Economia Casero e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini in merito alle criticità dell’invio dei dati rilevanti ai fini iva del II semestre 2017 e del sistema sanzionatorio previsto per la comunicazione della liquidazione Iva periodica.
Per l’invio dei dati rilevanti ai fini Iva del II semestre 2017, il cui termine scade il 6 aprile prossimo, contrariamente a quanto più volte dichiarato dall’Agenzia delle Entrate conseguentemente ai disservizi che si sono verificati in occasione della trasmissione dei dati del I semestre 2017, l’ANC fa presente che purtroppo gli archivi sottoposti al controllo da parte del sistema non riguardano unicamente i dati essenziali quali Partita Iva e Codice Fiscale, così come dovrebbe ragionevolmente essere.
Ma quali sono le criticità per questo Spesometro 2018 e la scadenza?
Oltre allo scarto di invii da parte del sistema per controlli che interessano dati del tutto irrilevanti ai fini dell’adempimento, quale ad esempio il dato della Provincia, nella sua missiva l’ANC ha evidenziato il rilascio di notifiche prive di chiarezza nonché la mancanza di un software di controllo atto a verificare, già a monte, la correttezza dei dati.
A pochi giorni dalla scadenza, l’ANC ritiene auspicabile un intervento da parte dell’Amministrazione Finanziaria finalizzato a limitare i controlli ai soli dati essenziali (Partita Iva e Codice Fiscale), ritiene altresì opportuna la realizzazione del software di controllo unitamente al rilascio di ricevute complete e chiare rispetto alla trasmissione eseguita, così come avviene per l’invio telematico di altri dichiarativi.
L’Associazione ha voluto, inoltre, evidenziare l’iniquità del sistema sanzionatorio previsto per la comunicazione della liquidazione Iva periodica.
“La misura delle sanzioni – scrive l’ANC – infatti, in molto casi, non appare proporzionale rispetto al danno procurato, senza contare che stabilire uguali sanzioni per l’omessa e per l’errata comunicazione costituisce una violazione del principio della loro proporzionalità”.
“In sede di dichiarazione annuale Iva – prosegue l’ANC – si rende necessario consentire al contribuente di correggere gli eventuali errori nelle liquidazione periodiche senza che ciò determini l’applicazione di sanzioni, soprattutto se gli errori da sanare sono di trascurabile entità.”.
L’ANC ha concluso ravvisando l’opportunità di un intervento di revisione del sistema sanzionatorioche permetta di distinguere la sanzione per omissione da quella per errore, con l’introduzione, nel caso di errore nelle liquidazioni, di una soglia di non punibilità qualora il valore economico dell’errore sia limitato, nonché di parametri percentuali diversificati in relazione all’entità dell’errore oltre la soglia minima.