Accordo tra le due istituzioni sulla procedura che permette di mettersi in regola spontaneamente con il Fisco.
Assicurare l’effettivo coordinamento tra Autorità giudiziaria e Agenzia delle Entrate per gestire al meglio la procedura di voluntary disclosure (rientro di capitali detenuti all’estero). È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi a Trento da Vincenzo Giunta, direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate, e Giuseppe Amato, procuratore della Repubblica.
Con l’intesa raggiunta oggi, l’Agenzia delle Entrate e la Procura di Trento rendono più chiara e definita la modalità con la quale potrà avvenire il reciproco scambio di informazioni in merito ai contribuenti trentini che, per via telematica ed entro il prossimo 30 settembre, avranno presentato domanda di accesso alla procedura di “volontaria collaborazione” (voluntary disclosure). Sarà infatti possibile rendere più spedito l’iter di definizione degli aspetti fiscali, una volta evidenziato che non sussistono cause di inammissibilità per carichi pendenti inerenti i reati tributari.
La voluntary disclosure è una novità rispetto al passato. Si tratta di una concreta possibilità di mettersi in regola, spontaneamente e con sanzioni attenuate, ponendo lebasierunrapportoditrasparenza con il Fisco. In un contesto che vede l’evasione fiscale perseguita con sempre maggiore determinazione ed incisività, le misure della Legge 186/2014 si inquadrano in un piano strategico nazionale di lotta alle frodi potenziato anche dall’introduzione del nuovo reato di autoriciclaggio.