La Corte dei conti «sospende il giudizio» sul consuntivo 2016 della Regione Sicilia, e la giunta guidata da Rosario Crocetta: corsa contro il tempo per provare a convincere i magistrati della legittimità del bilancio.
Non era mai accaduto nella storia della Regione di Sicilia. Le sezioni riunite della Corte dei conti hanno deciso di “sospendere la parifica sul bilancio 2016” e rinviare il via libera, semmai ci sarà, dopo ulteriori approfondimenti: la prossima udienza è fissata per il 19 luglio. Il procuratore generale della Corte dei conti della Regione siciliana, Pino Zingale, al termine della sua requisitoria, ha infatti chiesto alle Sezioni riunite per la Regione siciliana di dichiarare “la irregolarità del rendiconto generale per l’esericizio 2016” della Regione siciliana.
Il procuratore Zingale ha contestato la mancata istituzione di tre fondi: quello per il rischio di spese legali, quello a copertura di potenziali passività legate alle operazioni finanziarie fatte su prodotti derivati e quello su eventuali perdite degli organismi pubblici controllati dalla Regione.
Si tratta di contestazioni pesanti anche perché, come sottolinea Zingale nella requisitoria, non è in gioco una «mera inattendibilità» dei dati, ma una «vera e propria irregolarità del rendiconto, in quanto è stata omessa una valutazione imposta dalla legge».
In conclusione, il procuratore ha chiesto alla Regione un elenco analitico dei residui attivi (crediti da esigere) e dei residui passivi (debiti da estinguere) reimputati nei bilancio per il 2017 e il 2018 e un secondo elenco con le entrate e le spese utilizzate per la completa sterilizzazione del bilancio del 2016.
In allegato il testo completo delle requisitorie.