Scadono oggi i termini per il pagamento della seconda rata di Imu e Tasi. Le imposte sugli immobili sono state abolite sulla prima casa ma restano per i proprietari delle case di lusso, degli immobili strumentali – come negozi, capannoni e uffici, e per quelli delle seconde e terze case.
Lo sforzo più importante ricadrà sui proprietari di seconde e terze case; questi saranno chiamati a versare ai Comuni 5,3 miliardi di euro. I possessori di capannoni, di uffici e di negozi, invece, dovranno pagare 4,5 miliardi di euro, mentre i proprietari di una casa di pregio che viene utilizzata come abitazione principale corrisponderanno all’amministrazione comunale dov’è ubicato l’edificio 36,8 milioni di euro.
L’Ufficio studi della CGIA fa sapere che è giunto a questi risultati analizzando i dati riferiti ai gettiti della prima e della seconda rata degli anni precedenti.
Le brutte notizie, purtroppo, non finiscono qui. Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, ricorda:
“Una giornata di passione per milioni di italiani. Oltre al pagamento della seconda rata dell’Imu e della Tasi, gli imprenditori, ad esempio, dovranno versare le ritenute Irpef e i contributi previdenziali dei propri dipendenti e dei collaboratori. Inoltre, coloro che sono tenuti al pagamento su base mensile dell’Iva dovranno corrispondere all’erario l’imposta riferita al mese di novembre. Se si considera che entro Natale bisognerà erogare anche le tredicesime, per moltissime imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, non sarà facile disporre della liquidità necessaria per onorare tutte queste scadenze”.