L’Ufficio parlamentare di bilancio, nel focus n. 3/2019, ha fornito un quadro sullo sblocco degli avanzi di amministrazione degli Enti Locali: quanto può valere subito in materia di maggiori investimenti?
Le novità della legge di bilancio, anticipate ad ottobre 2018 con una circolare (n. 25 del 3 ottobre) della Ragioneria generale dello Stato (RGS) danno seguito ad alcune pronunce della Corte Costituzionale (tra cui le sentenze 247/2017 e 101/2018) e prevedono che gli Enti territoriali abbiano come unico riferimento l’equilibrio di bilancio disciplinato dal D.Lgs. 118/2011.
Questa regola prevede il bilanciamento contabile tra tutte le entrate – comprese quelle derivanti dall’accensione di debiti e l’avanzo di amministrazione (con alcune limitazioni in presenza di un saldo negativo nei bilanci degli enti) – e tutte le uscite, nonché l’equilibrio della parte corrente del bilancio.
La nuova regola si applica a decorrere dal 2019 a tutti gli Enti territoriali salvo le Regioni a statuto ordinario (RSO), per le quali essa si applica dal 2021.
Sblocco avanzi di amministrazione Enti Locali
Tenendo conto della natura delle diverse poste che compongono l’avanzo – non tutte utilizzabili per finanziare nuove spese – l’ammontare complessivo degli avanzi spendibili degli enti interessati dalla modifica normativa (con esclusione quindi delle RSO) si stima in oltre 15 miliardi.
Di questi, la parte più prontamente spendibile, in quanto compatibile con la disponibilità del fondo di cassa di ciascun ente, è quantificabile in circa 11,6 miliardi.
Inoltre, per valutare i potenziali effetti nel breve termine, è utile quantificare la quota degli avanzi facenti capo agli enti particolarmente penalizzati dalla precedente normativa (L. 243/2012), ovvero agli enti con basso overshooting. Con tale termine si intende l’entità del margine di rispetto della precedente regola di bilancio.
Tali enti, pur avendo in bilancio avanzi disponibili di importo anche significativo, non potevano spenderli per carenza di spazi finanziari ai fini della regola del pareggio, ora disapplicata. Gli avanzi spendibili riferibili a questo sottoinsieme di enti, per i quali è ipotizzabile un impiego più accelerato delle risorse, sono stimabili in circa 4,1 miliardi.
A questo link il testo completo del Focus.