sanzioni-funzionari-negligenti-riscossione-servizio-idricoLa sentenza 256/2023 emessa dalla Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Sicilia, ha portato l’attenzione su un tema di cruciale importanza: la riscossione coattiva del servizio idrico.


Questa decisione ha condannato i funzionari di un piccolo comune per la gestione in economia del servizio idrico, oltre che dell’energia elettrica, evidenziando l’omissione nell’avvio delle procedure di incasso dei corrispettivi verso gli utenti per il periodo 2012-2014 e la mancata adozione di provvedimenti di sospensione della fornitura e interruzione della prescrizione. Nonostante le difficoltà legate alle risorse umane, la Corte ha stabilito che i funzionari hanno gravemente trascurato i loro obblighi di servizio e di tutela degli interessi comunali.

Approfondiamo pertanto la questione della riscossione coattiva del servizio idrico in Italia, esaminando la sentenza 256/2023 e il contesto in cui si è verificata.

La riscossione coattiva del servizio idrico in Italia

La riscossione coattiva del servizio idrico è un tema cruciale per garantire l’erogazione continua e la sostenibilità di questo servizio fondamentale. In Italia, il servizio idrico è spesso gestito a livello comunale o regionale, il che pone una responsabilità considerevole sui funzionari locali.

La sentenza 256/2023 ha messo in luce la riscossione coattiva in un piccolo comune, mettendo in evidenza le seguenti questioni:

  1. omissione delle procedure di incasso: i funzionari coinvolti hanno trascurato l’avvio delle procedure di incasso dei corrispettivi dovuti dagli utenti per il periodo 2012-2014. Questo significa che non sono state adottate misure efficaci per garantire che i cittadini paghino per il servizio idrico usufruito.
  2. mancata sospensione della fornitura: la sentenza ha anche evidenziato che i funzionari non hanno adottato provvedimenti di sospensione della fornitura in caso di mancato pagamento. Questo ha permesso a molti utenti di usufruire del servizio senza pagare, causando un danno economico al comune.
  3. interruzione della prescrizione: in aggiunta, la sentenza ha sottolineato la mancanza di azioni volte all’interruzione della prescrizione delle ragioni di credito dell’ente. Questo ha reso più difficile per il comune recuperare i debiti scaduti.

Le sanzioni applicate

Le sanzioni applicate ai funzionari responsabili della riscossione negligente del servizio idrico sono una parte cruciale della sentenza 256/2023. Queste sanzioni hanno lo scopo di punire e dissuadere la negligenza da parte dei funzionari pubblici.

Le sanzioni includono:

  • sanzioni amministrative: i funzionari possono essere soggetti a sanzioni amministrative, tra cui la sospensione o la perdita del posto di lavoro. Queste sanzioni mirano a garantire che i funzionari adempiano ai loro doveri in modo responsabile
  • possibili conseguenze penali: oltre alle conseguenze civili, la riscossione coattiva negligente può anche comportare conseguenze penali per i funzionari coinvolti, in particolare se sono coinvolte attività illegali o illecite.

Le criticità e le scarse risorse umane

Un aspetto importante da considerare in questa questione è la criticità e le scarse risorse umane con cui spesso si confrontano i comuni, in particolare quelli di dimensioni più contenute. La gestione del servizio idrico richiede un personale qualificato e risorse finanziarie adeguate a svolgere in modo efficace le operazioni di riscossione.

  1. scarse risorse umane: molte amministrazioni comunali, in particolare quelle più piccole, possono essere sotto-dimensionate per quanto riguarda il personale. Questo può rendere difficile svolgere in modo efficace le attività di riscossione coattiva.
  2. mancanza di formazione adeguata: i funzionari preposti alla riscossione potrebbero non disporre della formazione necessaria per gestire efficacemente queste operazioni complesse. La mancanza di competenza può portare a errori e negligenza.
  3. pressioni economiche: la necessità di generare entrate per finanziare i servizi comunali può portare a pressioni economiche sui funzionari. Queste pressioni possono influenzare negativamente la loro condotta.

La responsabilità politica

Una parte importante della sentenza 256/2023 riguarda la responsabilità politica nella gestione della riscossione del servizio idrico. Mentre i funzionari sono stati condannati per negligenza, la parte politica è stata assolta. Questo solleva alcune importanti questioni:

  • ruolo del consiglio comunale: il ruolo del consiglio comunale e degli amministratori nella supervisione delle attività di riscossione è stato oggetto di discussione. La sentenza ha stabilito che la parte politica non è stata direttamente coinvolta nella negligenza dei funzionari.
  • ruolo dei Sindaci: i sindaci e gli amministratori possono svolgere un ruolo cruciale nella definizione delle politiche di riscossione. La sentenza ha sottolineato che, anche se i funzionari erano responsabili dell’attuazione pratica, i sindaci avevano il dovere di garantire che le politiche fossero adeguate.
  • misure correttive: la sentenza ha anche aperto la porta a misure correttive da parte della parte politica, al fine di migliorare la gestione della riscossione. Queste misure potrebbero includere la revisione delle politiche, una maggiore supervisione e il miglioramento delle risorse.

Il testo della Sentenza

Potete consultarla qui.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it