Il termine per l’approvazione delle tariffe e dei regolamenti TARI e tariffa corrispettiva è stato prorogato dal Decreto Fiscale.
Rinviato termine approvazione regolamenti TARI e tariffa corrispettiva. Un emendamento al dl fiscale 2019 (dl n.124 del 26 ottobre 2019) sposta al 30 aprile 2020 il termine per l’approvazione dei regolamenti e delle tariffe della TARI e della tariffa corrispettiva, sganciandolo dal termine per l’approvazione del bilancio di previsione.
La conferma arriva da una comunicazione che Anci e Ifel hanno inviato ai Comuni per illustrare le novità legate allo slittamento della scadenza più volte sollecitato dall’Associazione.
Tutto nasce dall’esigenza manifestata dai Comuni e dai gestori incaricati del servizio rifiuti di disporre di un maggiore lasso di tempo, rispetto al termine ordinario del 31 dicembre 2019, per costruire nuove strutture di costo e per l’acquisizione ed elaborazione di ulteriori dati sulle gestioni. Necessari per l’adempimento delle prescrizioni contenute delle delibere dell’Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente (ARERA), n. 443 e 444 del 31 ottobre 2019.
Ulteriori indicazioni
La stessa missiva invita i Comuni a farsi parte attiva nei confronti dei propri soggetti gestori. Affinché questi ultimi avviino e concludano quanto prima la predisposizione del Piano Economico Finanziario in conformità alle nuove prescrizioni dettate dall’ARERA.
Il piano si dovrà trasmettere all’ente territorialmente competente che sarà l’ente di governo d’ambito o Comune in sua assenza. Si consideri che la tempistica utile per la procedura è di massima fine febbraio. Questo termine si considera valido ovviamente per la conclusione del processo di validazione dei piani e di approvazione delle tariffe.
La maggiore disponibilità di tempo concessa consentirà di poter adempiere con maggiore consapevolezza ai nuovi obblighi che l’ARERA ha posto in capo ai soggetti gestori nella formulazione dei piani in base ai nuovi criteri di costo e agli “enti territorialmente competenti”.
Tali Enti avranno dunque più tempo per la verifica della completezza, della coerenza e della congruità dei dati e delle informazioni in essi contenute. Integrando anche i costi relativi alla parte dei servizi i Comuni svolgono direttamente.