La Cassa depositi e prestiti ha diffuso i dati relativi all’operazione di rinegoziazione dei mutui 2015 fin qui attuata con riferimento a Regioni, Province, Citta’ metropolitane e Comuni.
L’iniziativa, sollecitata nei mesi scorsi dall’ANCI, anche sulla scorta dell’estensione della facolta’ – prevista dalla legge di stabilita’ – ai mutui gia’ oggetto di passate rinegoziazioni, ha consentito, secondo il report della Cassa, di rivedere le condizioni di prestiti per complessivi 15,9 miliardi di euro, con un risparmio stimabile 1,1 miliardi di euro in termini di rate di ammortamento, nel periodo 2015-18. E’ stato rinegoziato circa il 55% del totale dei prestiti interessati, a fronte del 20% registrato in analoghe operazioni precedenti.
I risultati indicati sono ancor piu’ significativi alla luce della norma contenuta nel dl 78/2015, anch’essa richiesta dall’ANCI, che consente di utilizzare liberamente i risparmi della rinegoziazione, senza vincolarli obbligatoriamente alla riduzione del debito o a nuovi investimenti.
La gestione attiva del debito permette di introdurre elementi di flessibilita’ nei bilanci comunali, nel contesto di generale criticita’ finanziaria. In tale prospettiva l’ANCI si augura, come a suo tempo emerso nei contatti intervenuti con il Governo e con la Cassa, che venga attivata entro il prossimo mese di settembre un’ulteriore ‘‘finestra’‘ negoziale che consenta di rimodulare tutti i prestiti esclusi dalla prima fase di rinegoziazione.