Riduzione tempi pagamento delle PA nel 2019: il sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC) ha registrato nuovi dati con un leggero miglioramento.
Continua il miglioramento sistematico dei tempi di pagamento delle Pubbliche amministrazioni italiane. Il sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC) ha registrato il pagamento di 20,3 milioni di fatture, su un totale di 28 milioni emesse nel 2018.
I tempi di pagamento relativi a tali fatture mostrano in media un anticipo di un giorno rispetto ai termini previsti dalla legge (questo dato subirà un leggero peggioramento man mano che saranno disponibili i dati sul complesso dei pagamenti). Nel 2016 e nel 2017 i tempi medi di ritardo erano rispettivamente di 16 giorni e 10 giorni.
La tendenza alla riduzione dei tempi di pagamento risulta generalizzata per i diversi comparti delle Pubbliche amministrazioni, sebbene permangano situazioni differenziate a livello territoriale. Rispetto al dato medio nazionale, il Nord presenta tempi di pagamento mediamente inferiori di 8 giorni, mentre il Sud fa registrare un valore medio superiore di 11 giorni e quello del Centro risulta di 3 giorni superiore.
Riduzione tempi pagamento PA 2019: quali sono i motivi?
Il processo di miglioramento dei tempi di pagamento, riscontrato nel triennio di osservazione, è stato favorito dai diversi interventi diretti a consentire il rispetto dei termini di pagamento stabiliti dalla Direttiva Europea 2011/7/UE.
Lo stock di debito residuo scaduto e non pagato alla data del 31 dicembre 2018 risulta, per il complesso dei 28 milioni di fatture, pari a circa 26,9 miliardi. Il dato si riferisce alle fatture emesse nel 2018. In quanto con l’avvio del sistema Siope Plus per molti enti si è avviata l’acquisizione automatica dei dati di pagamento.
In questa stima tutte le fatture che non hanno subito il processo di comunicazione del pagamento, il Sistema le considera come non pagate. Pertanto è probabile che tale dato sovrastimi il debito effettivo relativo alle fatture emesse nel 2018. Il dato sarà, quindi, oggetto di successivi aggiornamenti in esito alle verifiche con le Amministrazioni debitrici.