Colpo di Scena per la Regione Sicilia: la legge Finanziaria è stata impugnata dal Governo Conte. Ecco i motivi della decisione.
Il Consiglio dei Ministri di Venerdì 6 luglio 2018 ha impugnato la legge della Regione Sicilia n. 8 del 08/05/2018, recante “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2018. Legge di stabilità regionale”, in quanto varie norme eccedono dalle competenze statutarie e violano principi costituzionali.
Nessun contributo a pioggia e soprattutto nessuna stabilizzazione dei precari, non ci sono le coperture finanziare. Ad essere assunti saranno solamente i precari che prestano attualmente il loro servizio presso quei Comuni che non hanno il bilancio in rosso, e che hanno posti vacanti in organico.
Tra le norme impugnate, il Consiglio dei Ministri ha posto il veto in particolare su:
- alcune norme in materia di assunzioni e di collocamento in quiescenza del personale regionale invadono la competenza legislativa esclusiva statale in materia di ordinamento civile e in materia di previdenza sociale con conseguente violazione dell’art. 117, secondo comma, lettere l), ed o), della Costituzione, nonché dei principi costituzionali di uguaglianza, buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione previsti dagli artt. 3 e 97 della Costituzione;
- altre norme riguardanti la spesa sanitaria contrastano con i principi fondamentali riservati al legislatore statale in materia di “tutela della salute” e di “coordinamento della finanza pubblica”, di cui all’art. 117, terzo comma della Costituzione, ledendo altresì i livelli essenziali delle prestazioni, in violazione dell’art. 117, lett. m), della Costituzione.
Il commento
Le sforbiciate del governo Conte alla Finanziaria regionale hanno innescato un effetto domino. L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, minimizza le censure ed esalta la prova d’esame superata dalla manovra economica, per nulla stravolta dal Consiglio dei ministri. Sul fronte dell’opposizione, invece, il movimento Cinquestelle alza i toni e chiede le dimissioni di Armao: «È il suo fallimento».
Il Pd tira in ballo il presidente dell’Ars: «Il governo Musumeci è allo sbando – sottolinea il capogruppo a Sala d’Ercole, Giuseppe Lupo – a questo punto è necessario che Miccichè convochi al più presto il presidente della Regione in parlamento; deve spiegare come intende rimediare ai danni prodotti e vericare gli effetti che l’impugnativa avrà sul Bilancio, sui settori interessati e sui siciliani».
Chiude il cerchio il deputato di “Centopassi” Claudio Fava: «La lunga sessione di bilancio dell’Ars serviva a creare illusioni per migliaia di siciliani a cui Governo e Parlamento regionale non sono stati in grado di offrire soluzioni».