referendum cancellatoI comuni possono chiedere allo Stato il rimborso delle spese anticipate per l’organizzazione del referendum sui voucher, poi cancellato: le scadenze.


 

Il Ministero dell’interno ha reso noto che entro il prossimo 28 settembre i comuni possono chiedere allo Stato il rimborso delle spese anticipate per l’organizzazione del referendum sui voucher, poi cancellato.

 

Numerosi comuni, nelle ultime settimane, anche a seguito delle istruzioni pervenute con circolari prefettizie, avendo attivato gli adempimenti per l’organizzazione tecnica dei referendum del 28 maggio, avevano chiesto informazioni circa i rimborsi delle spese che sosterranno nelle more dell’eventuale annullamento degli stessi.

 

Il Ministero provvederà al rimborso degli oneri sostenuti nel periodo elettorale compreso fra il 55° giorno antecedente la data delle consultazioni e il giorno antecedente l’emanazione dell’ordinanza di sospensione delle operazioni elettorali (20 aprile 2017). L’importo massimo delle spese da rimborsare, che non subirà in nessun caso alcuna integrazione, sarà stabilito con decreto del Ministero dell’interno nei limiti delle assegnazioni di bilancio, secondo distinti parametri per sezione elettorale e per elettore, calcolati rispettivamente nella misura del 40% e del 60% sul totale da ripartire, con la maggiorazione del 40% per i comuni fino a 3 sezioni elettorali.

 

Ai fini del rimborso delle spese, restano ferme le disposizioni recate dal citato articolo 15, comma 3, del decreto legge n. 8 del 1993 e s.m.i. Conseguentemente i comuni, appena ultimati i pagamenti, dovranno redigere il rendiconto ed inviarlo alle Prefetture con la massima sollecitudine ed in ogni caso entro il termine perentorio di quattro mesi dalla data fissata delle consultazioni, pena la decadenza dal diritto al rimborso.

 

In allegato la Circolare Ministeriale.