Il primo report della Commissione è impietoso con l’Italia: conflitto d’interesse, leggi ad personam, lunghezza dei processi e conseguente prescrizione, collusioni tra politica, imprenditoria e criminalità, appalti truccati. Senza farne i nomi, l’organismo porta ad esempio i casi Berlusconi e Cosentino. Se la stima di 60 miliardi è considerata “esagerata” dalla Corte dei Conti, il fenomeno corruttivo italiano spicca tra i paesi europei
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