1. A marzo 2014 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.850 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente superiore all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.724 miliardi di euro.

2. A seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti in Italia è ulteriormente cresciuta, le sofferenze lorde sono risultate a febbraio 2014 pari a 162 mld, da 160,4 mld di gennaio (cfr. Tabella 3). Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è
dell’8,5% a febbraio 2014 (6,5% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 14,4% per i piccoli operatori economici (12,1% a febbraio 2013; 7,1% a fine 2007), il 13,7% per le imprese (9,9% un anno prima: 3,6% a fine 2007) ed il 6,4% per le famiglie consumatrici (5,8% a febbraio 2013; 2,9% a fine 2007). Se si considerano le sofferenze nette, si registra una riduzione dai 79,2 miliardi di euro di gennaio ai 78,2 miliardi di febbraio, a seguito di operazioni di cessione di prestiti in sofferenza. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è quindi in diminuzione: 4,27% a febbraio dal 4,31% di gennaio 2014 (3,23% a febbraio 2013; 0,86%, prima dell’inizio della crisi).

3. A marzo 2014 in lieve recupero la dinamica dei prestiti bancari. Il complesso dei finanziamenti registra un’ulteriore attenuazione della variazione negativa su base annua (-3,2% dal -3,4% del mese precedente). Anche i finanziamenti a famiglie e imprese si posizionano sul -1,9% come variazione annua a marzo 2014, era -2,6% il mese precedente e -4,5% a novembre 2013.

Su base mensile l’ammontare del complesso dei finanziamenti aumenta di oltre 2 miliardi di euro. A questi primi segnali di recupero contribuiscono sia i finanziamenti per l’acquisto di abitazione sia i finanziamenti erogati alle piccole imprese. La quota di nuove prestiti erogati alle imprese di importo fino a 1 mln di euro è stata pari al 43% a febbraio 2014, era del 39% un anno prima ed era del 32% a fine 2011. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.850 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.434 miliardi di euro.

4. In Italia diminuisce fortemente, su base annua, la raccolta a medio e lungo termine cioè tramite obbligazioni, (a marzo 2014: -8,3%, segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di quasi 46 miliardi di euro) il che penalizza l’erogazione dei prestiti a
medio e lungo termine. Mentre i depositi aumentano – sempre a marzo 2014 – di circa 12 mld di euro rispetto all’anno precedente (su base annua, +1% contro +1,5% di gennaio 2014).
L’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a marzo 2014 un aumento di 6,5 mld rispetto al mese precedente e una diminuzione di circa 34 mld di euro rispetto ad un anno prima, manifestando una variazione su base annua di -1,9% (-2,2% a febbraio), risentendo della dinamica negativa della raccolta a medio e lungo termine .

Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.724 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto – di oltre 211 miliardi.

5. A marzo 2014, i tassi di interesse sui prestiti si sono assestati in Italia su livelli storicamente molto bassi. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato al 3,31% in sensibile diminuzione rispetto al 3,48% di febbraio 2014 (5,48%
a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è posizionato al 3,43% (lo stesso valore del mese precedente e segnando il valore più basso da settembre 2011; 5,72% a fine 2007);. Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,86% (3,89% il mese precedente; 6,18% a fine 2007).

6. A marzo 2014 il tasso medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all’1,82% (1,84% a febbraio 2014; 2,89% a fine 2007). Il tasso
praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) è rimasto stabile collocandosi allo 0,94% (0,94% anche a febbraio 2014), mentre in lieve diminuzione quello sulle obbligazioni al 3,37% (3,39% a febbraio 2014). Il rendimento dei PCT è sceso dall’1,97% all’1,91% (cfr. Tabella 5).

7. Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a marzo 2014 è risultato pari a 204 punti base (205 punti base a febbraio 2014). Prima dell’inizio della
crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).

FONTE: Abi (Associazione bancaria italiana)

abi (1)