L’Agenzia delle Entrate è incaricata di monitorare le transazioni finanziarie: ma quali sono i campanelli di allarme che la fanno “scattare” e quando effettivamente parte il controllo fiscale sul bonifico fatto da un cittadino?


Questo tipo di monitoraggio è un aspetto essenziale nella lotta contro il riciclaggio di denaro e altre attività illecite. Le autorità fiscali, tramite la collaborazione diretta con specifiche agenzie come l’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia (UIF), hanno istituito un sistema di controllo per garantire che tutte le transazioni siano legittime e conformi alle normative vigenti.

Pertanto quando i bonifici o altri trasferimenti di denaro appaiono insoliti o superiori a determinati limiti, scattano automaticamente i controlli. Ecco un approfondimento su quando e perché queste verifiche vengono attivate.

Ecco quando parte il controllo fiscale sul tuo bonifico

Il sistema di monitoraggio è progettato per identificare e prevenire attività finanziarie sospette. Ogni volta che una transazione supera determinati importi stabiliti dalla legge, essa viene automaticamente segnalata all’UIF. Questa unità ha il compito di analizzare i dati ricevuti e di avviare verifiche per assicurarsi che i movimenti di denaro siano in linea con la normativa e non nascondano attività illecite.

Essere a conoscenza delle soglie che attivano i controlli e delle migliori pratiche nella compilazione dei bonifici e delle causali è essenziale per garantire che le proprie operazioni finanziarie siano conformi alla legge. Un’attenta gestione e una chiara documentazione dei movimenti possono ridurre significativamente il rischio di controlli indesiderati e garantire la trasparenza delle proprie transazioni.

Soglie e segnalazioni

Le istituzioni finanziarie sono obbligate a segnalare all’UIF ogni transazione che supera i 5.000 euro, sia in contante che attraverso bonifici. Per i bonifici destinati a conti esteri, la soglia di attenzione è fissata a 15.000 euro. Queste segnalazioni aiutano l’UIF a monitorare le transazioni che potrebbero potenzialmente essere utilizzate per attività illegali, come il riciclaggio di denaro.

Inoltre, se il totale dei movimenti su un conto corrente supera i 10.000 euro in un mese solare, la banca ha il diritto di richiedere chiarimenti al titolare del conto. Questo vale indipendentemente dal numero di transazioni e dal loro ammontare individuale. L’obiettivo è verificare la provenienza e la destinazione dei fondi per garantire che non ci siano anomalie che potrebbero indicare violazioni fiscali o attività illecite.

Regole sui movimenti e sulla compilazione delle causali

Le normative fiscali stabiliscono che ogni movimento bancario deve essere registrato con precisione e giustificato. I bonifici, ad esempio, devono contenere informazioni dettagliate come i dati dell’ordinante e del beneficiario, gli IBAN dei conti coinvolti, l’importo trasferito e la data della transazione. Questi dettagli servono a garantire la trasparenza e facilitano le verifiche da parte delle autorità.

Sebbene non sia obbligatorio, è altamente consigliabile includere una causale nel bonifico. La causale è una breve descrizione che spiega il motivo della transazione e serve sia al destinatario per comprendere il contesto del trasferimento, sia alle autorità per avere una visione chiara e trasparente del flusso di denaro.

Attenzione ai termini utilizzati nella causale

Infine la scelta delle parole nella causale del bonifico può avere un impatto significativo. Alcuni termini potrebbero sollevare sospetti e attirare l’attenzione delle autorità fiscali, portando a verifiche più approfondite. Ad esempio, parole come “donazione“, “prestito“, “scommesse“, “contanti“, “denaro per lavoro in nero“, “soldi non dichiarati“, “pagamento per droga” e “tangente” possono essere interpretate come segnali di attività non conformi alla legge.

Questi termini possono infatti indicare situazioni che le autorità considerano potenzialmente problematiche e necessitano di ulteriori indagini. Utilizzare termini chiari e neutri nella causale aiuta a evitare malintesi e dimostra un impegno verso la trasparenza finanziaria.