proroga-split-payment-2023La proroga della misura speciale di deroga per l’Italia è stata rilasciata dalla Commissione europea il 22 giugno scorso con adozione della proposta del Consiglio, di prossima pubblicazione in gazzetta Ue.


Arriva la proroga dello Split Payment fino al 2023: l’ok è arrivato direttamente dalla Commissione europea.

A renderlo noto un comunicato stampa del ministero dell’Economia e delle Finanze, che informa dell’approvazione del documento UE Com (2020)242 final.

La decisione sarà formalmente adottata e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, una volta finalizzati i testi in tutte le lingue ufficiali dell’Ue.

Proroga dello Split Payment fino al 2023

Infatti l’UE ha adottato la proposta del Consiglio che estende fino al 30 giugno 2023 l’autorizzazione concessa all’Italia per l’applicazione dello split payment. Si tratta di una misura speciale di deroga a quanto previsto dalla direttiva 2006/112/CE in materia di IVA.

Lo split payment continuerà ad applicarsi quindi fino al 30 giugno 2023 alle operazioni effettuate nei confronti di pubbliche amministrazioni e altri enti e società.

Ricordiamo che il meccanismo agisce secondo quanto previsto dall’articolo 17-ter del decreto del Presidente della Repubblica 633/1972 sull’Istituzione e disciplina dell’imposta sul valore aggiunto.

Lo split payment, o scissione dei pagamenti , è un regime particolare che stabilisce che il debitore dell’IVA sia il cessionario/committente anziché, come avviene normalmente, il cedente/prestatore.

Ne consegue che per le operazioni soggette a split payment il cessionario/committente non corrisponde l’IVA al proprio cedente/prestatore in considerazione del fatto che la stessa è “pagata” direttamente all’erario.

Il decreto Dignità (convertito con L. 9 agosto 2018, n. 96) ha stabilito che lo split payment non torna applicabile alle prestazioni di servizi effettuate dai professionisti soggetti a ritenute a titolo di imposta o di acconto ai sensi dell’art. 25 del DPR n. 600/1973.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it