Richiesta di Confcommercio Vicenza ai sindaci della provincia. L’Associazione suggerisce anche agevolazioni su Tasi e Tari e scadenze di pagamento più diluite.

Dalla legge di stabilità ci si aspettava, finalmente, un riordino dei tributi locali che portasse ad una riduzione e semplificazione degli oneri per i cittadini e soprattutto sugli immobili strumentali delle imprese. Questo intervento è stato invece rinviato e ritornerà probabilmente d’attualità in altri provvedimenti. Diventa dunque ancora una volta prioritario che siano i Comuni a prestare la massima attenzione nel deliberare le varie aliquote che incidono su questo tipo di imposte, perché l’eccessivo onere dei tributi locali non vada a compromettere la sostenibilità economica delle imprese del terziario.

Proprio per richiamare l’attenzione delle amministrazioni locali del Vicentino su questo tema, nei giorni scorsi Confcommercio Vicenza ha scritto una lettera ai sindaci della provincia, a firma del direttore Ernesto Boschiero. “Chiediamo un’attenzione particolare per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi – spiega – che non costituiscono solo un patrimonio economico per i singoli comuni, creando ricchezza e occupazione, ma hanno anche una grande rilevanza sociale. Se non si abbassano i tributi, il rischio è che centri storici, quartieri, paesi si svuotino di attività – continua il direttore Boschiero – con tutto quello che ciò comporta in termini di mancati servizi per i cittadini, ma anche di perdita di sicurezza nelle nostre vie e piazze”.

Dunque, pur capendo le difficoltà che le Amministrazioni Comunali sono chiamate ad affrontare a causa della scarsità di risorse, Confcommercio Vicenza avanza alcune proposte che potrebbero contribuire a sostenere le imprese del settore. A cominciare da un intervento sull’Imu, con l’associazione che chiede ai Comuni aliquote di estremo favore per le unità non abitative destinate alle attività produttive. Ma Confcommercio Vicenza suggerisce anche di prevedere, così come previsto nello “Sblocca Italia”, agevolazioni per i proprietari di immobili che accordino riduzioni dei canoni di locazione. “Si potrebbe avviare così un circolo virtuoso – sottolinea Boschiero – in grado di “calmierare” in qualche modo gli affitti. A trarne vantaggio sarebbero non solo le attività commerciali, ma anche i proprietari che si garantirebbero maggiore continuità nei contratti di locazione”. Meglio, infatti, un negozio affittato con minori oneri tributari, che un locale vuoto su cui pagare l’Imu per intero.

Gli altri temi su cui Confcommercio Vicenza chiede di intervenire è l’azzeramento dell’aliquota Tasi (Tassa Servizi Indivisibili) per gli immobili strumentali e specifiche agevolazioni sulla Tari. Per quest’ultima, ovvero la Tassa rifiuti, l’Associazione sottolinea la necessità di passare dal così detto “metodo normalizzato” (in cui il calcolo si basa solo sull’attività esercitata), al pagamento legato agli effettivi rifiuti prodotti, sicuramente più equo. Si chiede poi di prevedere una modulazione della tassa rifiuti in base alla destinazione d’uso della superficie (a vantaggio, ad esempio, di attività caratterizzate da grandi spazi come concessionari d’auto, mobilifici e commercio all’ingrosso), nonché di ampliare le previsioni di riduzione per la attività commerciali e per i pubblici esercizi.

“C’è poi un altro aspetto che va considerato – conclude il direttore della Confcommercio di Vicenza – la necessità di ripensare la tempistica relativa al pagamento dei tributi locali. L’anno scorso abbiamo avuto, nelle settimane che precedevano il Natale, una concentrazione di scadenze che ha influito non poco sulla destinazione della tredicesima, usata più per pagare le tasse che per i consumi. Una diluizione dei versamenti è opportuna – prosegue Ernesto Boschiero -, sia per venire incontro alle esigenze di cittadini e delle imprese, sia per un impiego più razionale della disponibilità di spesa delle famiglie”. Tutti accorgimenti, questi, che Confcommercio propone con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti e di giungere ad una tassazione equa e possibilmente condivisa con i contribuenti.

Qualora questo punto fosse messo a segno, potrebbe essere un esempio anche per altre Province e altre Regioni in tutta Italia.

 

 

 

 

FONTE: Confcommercio

 

 

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