Al 18 luglio, sono circa 1,9 milioni le dichiarazioni inviate on line direttamente dai contribuenti, contro 1,4 milioni del 2015, grazie alla facilità di accesso e al maggior numero di dati disponibili. I risultati tangibili della dichiarazione precompilata e della fatturazione elettronica e il punto sullo stato di attuazione del progetto di inserimento del canone Rai in bolletta, incluso il debutto della pagina Facebook con l’assistenza dedicata. La Orlandi, questa mattina, in Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, interviene nuovamente sulle iniziative strategiche dell’Agenzia, con un quadro su benefici raggiunti e criticità da superare.
Modello 730, qualche dato
Sono circa 3 milioni e 300mila i cittadini che dal 15 aprile al 18 luglio hanno acceduto direttamente all’applicazione dedicata alla dichiarazione precompilata e sono circa 1,9 milioni (di cui 1,8 milioni di modelli 730 e 100mila di modelli Unico), le dichiarazioni inviate dai contribuenti direttamente all’Agenzia, contro 1,4 milioni di dichiarazioni trasmesse complessivamente nel 2015. Inoltre, ci sono circa 400mila modelli modificati e salvati dai contribuenti ma non ancora trasmessi. Nello stesso periodo circa 14,8 milioni di contribuenti hanno consegnato i modelli 730 ai Caf e ai professionisti. Anche quest’anno, ricorda il direttore dell’Agenzia, i contribuenti che accettano direttamente online, senza modifiche, il proprio 730 precompilato saranno esclusi dai controlli formali sugli oneri esposti in dichiarazione mentre, se si rivolgeranno a un Centro di assistenza fiscale o a un intermediario, non dovranno rispondere all’Amministrazione finanziaria, in quanto la responsabilità ricadrà direttamente su Caf e intermediari. I benefici in termini di controlli, nel caso di semplice accettazione, si applicheranno, tuttavia, solo ai lavoratori dipendenti e pensionati che presentano il modello 730 precompilato e non anche a contribuenti che utilizzano Unico. Rossella Orlandi ha ricordato la possibilità, per i coniugi, di presentare il modello 730 in forma congiunta direttamente tramite l’applicazione dedicata (lo scorso anno era possibile solo avvalendosi di un sostituto o intermediario). Le dichiarazioni inviate direttamente dai contribuenti in forma congiunta, al 18 luglio, sono circa 93mila.
Precompilata 2016 più ricca
Quest’anno sono affluite le informazioni relative a spese deducibili e detraibili che, unite ai dati già comunicati dagli enti esterni per la dichiarazione 2015 (interessi passivi sui mutui, premi assicurativi e contributi previdenziali), hanno consentito l’elaborazione di una dichiarazione ancora più completa. Si tratta delle spese sanitarie, spese universitarie, spese funebri, contributi per la previdenza complementare e spese per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Relativamente alle spese sanitarie, il direttore dell’Agenzia ricorda le criticità rappresentate dalle farmacie per l’anno d’imposta 2015, che hanno portato a utilizzare i dati relativi ai ticket farmaceutici (ricette rosse) e le informazioni comunicate dai medici e dalle strutture sanitarie, acquisite dall’Agenzia direttamente dal Sistema tessera sanitaria. Per il 2015 sono state inviate circa 400 milioni di ricette del Servizio sanitario nazionale, per un importo dei ticket pari a circa 1,5 miliardi di euro, e 120 milioni di documenti fiscali per un importo di spesa complessivo pari a circa 13 miliardi di euro. Riguardo gli altri flussi informativi, infine, sono pervenuti 7,4 milioni di comunicazioni di avvenuto bonifico relative al bonus ristrutturazioni, sono stati comunicati 3,6 milioni di soggetti che hanno versato contributi alle forme di previdenza complementare, più di 3 milioni di comunicazioni, per quanto riguarda le spese universitarie e circa 0,7 milioni di comunicazioni concernenti le spese funebri.
Fatture elettroniche: verso le pa…
I numeri della fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione, mostrano un quadro positivo dell’intero processo: dall’avvio del servizio a oggi, il Sistema di interscambio ha ricevuto e correttamente gestito circa 41,8 milioni di file fattura; di questi ne ha consegnati alle Pa destinatarie circa 38milioni. Le fatture sono state emesse da circa 800 mila fornitori e sono state consegnate a oltre 57 mila “uffici virtuali” di 23 mila amministrazioni pubbliche. Va rilevato che, dall’avvio della fase 2 (31 marzo 2015) al 12 luglio 2016 il numero dei fornitori è praticamente raddoppiato, passando da circa 429 mila a 800 mila. Riguardo i file fattura destinati agli enti locali (diventati un obbligo dal 31 marzo 2015), Rossella Orlandi evidenzia che superano i 27,6 milioni e che il tasso di scarto è pari al 2,9 per cento. Il direttore dell’Agenzia ricorda, inoltre, il tavolo interistituzionale per la fatturazione elettronica verso la pa, al quale l’Agenzia partecipa con il compito di monitorare il processo, individuare le difficoltà e proporre soluzioni adeguate. Sono previsti ulteriori controlli automatici, rispetto a quelli già esistenti, per rilevare eventuali errori formali sulle fatture mentre, quelli sostanziali, si ricorda, sono di competenza delle amministrazioni destinatarie.
…e tra privati
Riguardo la fatturazione tra privati (introdotta dal Dlgs 127/2015) il direttore ricorda che a partire dal 1° luglio è disponibile, sul sito dell’Agenzia, la prima versione del servizio web gratuito con cui i contribuenti possono generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche. L’applicazione è rivolta a tutte le imprese, gli artigiani e i professionisti, che possono utilizzarla sia nel caso di fatture destinate a privati, che per quelle indirizzate alla pubblica amministrazione. A diciotto giorni dalla messa in onda, il servizio è stato utilizzato da 13.730 utenti, sono state generate più di 2.700 fatture e sono state portate in conservazione più di 1000 fatture elettroniche. A fronte di questi numeri il contact center reso disponibile per le richieste di assistenza ha ricevuto solo 253 chiamate: l’incidenza del numero di richieste di assistenza sul numero degli utenti è pari all’1,84 per cento. Questo dato, riferito a un servizio nuovo, commenta il direttore, “ci rende fiduciosi che gli sforzi operati per rendere intuitivo l’utilizzo del servizio e per definire un help on line efficace sono stati utili ai contribuenti”. A proposito della conservazione delle fatture elettroniche, la Orlandi ricorda che il sistema messo a punto dall’Agenzia consente al contribuente di poter recuperare in ogni momento le sue fatture “originali” e di poterle usare, ad esempio, in un procedimento giudiziario senza dover dimostrare la loro validità legale, in linea con le previsioni comunitarie.
La tracciabilità non evita l’induttivo
Riguardo la possibilità di escludere, dall’accertamento induttivo, i soggetti che garantiscono la tracciabilità dei pagamenti tramite fatturazione elettronica, viene evidenziato che tale previsione limiterebbe fortemente i poteri dell’Amministrazione finanziaria la quale, proprio partendo dagli elementi certi in suo possesso (fatture e pagamenti), è messa in condizione di effettuare ricostruzioni credibili e del volume d’affari di una impresa, identificando gli eventuali ricavi in nero, purtroppo diffusi nel nostro Paese.
Canone Tv in bolletta
Procedono senza intoppi i flussi informativi per il corretto addebito del canone. Nel mese di giugno, Acquirente unico Spa (il gestore che garantisce la fornitura di energia elettrica a famiglie e piccole imprese), ha reso disponibili alle imprese i dati dei soggetti che non devono pagare il canone in quanto hanno presentato la dichiarazione di non detenzione di apparecchi televisivi o hanno dichiarato la sussistenza di altra utenza elettrica per la quale uno dei componenti del nucleo familiare è già tenuto al pagamento. In data 4 luglio Acquirente unico ha comunicato alle imprese i soggetti che devono versare gli importi del canone nella prima fattura emessa successivamente al 1° luglio. Il direttore dell’Agenzia ricorda, inoltre, la circolare esplicativa n. 29/E del 21 giugno scorso con i chiarimenti sulle regole di determinazione del canone dovuto per la varie casistiche, la risoluzione n. 50/2016, con gli appositi codici tributo per riversare all’erario le somme riscosse a titolo di canone, il tavolo tecnico a cui partecipano le Entrate, Acquirente unico spa e le associazioni di categoria delle imprese elettriche, al fine di evitare di chiedere alle imprese elettriche informazioni già desumibili dalle comunicazioni effettuate dal gestore unico.
Debutto su Facebook
Infine, dal 18 luglio scorso, è attiva una finestra di dialogo tra contribuente e Agenzia attraverso l’applicazione Facebook Messenger con cui sarà possibile fare domande in tema di canone Tv nella bolletta elettrica. Un servizio per comunicare con il Fisco in tempo reale attraverso il social network più popolare, con 23 milioni di utenti che si collegano almeno una volta al giorno. La risposta dell’Agenzia arriverà entro 24 ore o, nei casi da approfondire, entro 5 giorni dalla richiesta.