Potrebbero essere previste alcune modifiche per il taglio del cuneo fiscale nel 2025: ecco le possibili novità.
Secondo alcune recenti anticipazioni, il taglio del cuneo fiscale potrebbe essere interessato ad alcune modifiche, soprattutto per quanto riguarda le fasce di reddito, che il Ministero dell’Economia e delle Finanze vuole rendere strutturali.
Il taglio del cuneo fiscale sarà uno dei temi centrali nella prossima Manovra finanziaria.
Ecco cosa sappiamo.
Possibili novità taglio del cuneo fiscale 2025: ecco quali sono
Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha intenzione di rendere strutturali alcune modifiche al taglio del cuneo fiscale, nella Legge di Bilancio 2025.
Le modifiche, che potrebbero essere apportate, andrebbero a risolvere due problematiche attuali: lo scalone sopra l’attuale soglia dei 35’000 euro e il danno a lungo termine sul montante contributivo, evidenziato anche da Bankitalia.
Perciò, ecco che potrebbe succedere:
- Redditi fino a 20’000 euro: la riduzione delle tasse sarebbe applicata sempre sui contributi previdenziali (come già avviene);
- Fino a 35’000 euro: aumento della detrazione fiscale per il lavoro dipendente. Spetterebbe, quindi, una riduzione delle tasse più o meno equivalente a quella attuale, intorno ai 100 euro netti al mese;
- Tra 35’000 e 40’000 euro: anche i lavoratori con questi redditi beneficeranno di una riduzione, ma l’importo diminuirà gradualmente all’aumentare del reddito imponibile.
L’obiettivo è quello di alleggerire il carico fiscale di molti lavoratori dipendenti, soprattutto a coloro che hanno redditi medi-bassi.
La riduzione delle tasse avverrà con un taglio dei contributi (per i redditi più bassi) e con un aumento delle detrazioni fiscali (per i redditi medi e una parte di quelli leggermente superiori).
Il programma delle prossime settimane
Martedì 15 ottobre si avrà un quadro più chiaro col Documento programmatico di Bilancio, che sarà inviato alla Commissione europea.
Nel documento saranno presenti le misure principali in arrivo e i loro effetti finanziari.
Perciò, ci saranno maggiori indicazioni anche sulle tre aliquote dell’Irpef, la cui proroga è praticamente certa, anche se si punta ad un abbassamento della seconda aliquota.
Il nodo principale riguarderà le risorse a disposizione e su questo influiranno gli incassi dello Stato dal concordato preventivo biennale.