Il Governo è al lavoro su alcune possibili novità relative al taglio dell’Irpef 2025 e al taglio del cuneo fiscale, con conseguenze sulle buste paga.


Come emerso dal Piano Strutturale di bilancio di medio termine 2025/2029, sono previste alcune novità per l’Irpef nel 2025.

La volontà è quella di rendere permanenti le modifiche introdotte nel 2023. Il decreto legislativo n°216/2023, infatti, aveva ridefinito le aliquote e gli scaglioni.

Il Governo intende mantenere questa struttura fiscale, per poter semplificare il sistema tributario e favorire una maggiore equità fiscale.
Ecco cosa sappiamo.

Possibili novità Irpef 2025: ecco quali sono

Attualmente, l’Irpef prevede tre aliquote:

  • 23% per i redditi fino a 28’000 euro;
  • 35% per i redditi da 28’000 a 50’000 euro;
  • 43% per i redditi oltre i 50’000 euro.

Questa struttura è stata introdotta, in via temporanea nel 2024. Ma si punta a renderla permanente nel 2025.

Un’altra novità, per il prossimo anno, potrebbe essere la riduzione della seconda aliquota, che potrebbe scendere dal 35% al 33%. Si tratterebbe di un vantaggio importante per i contribuenti nella fascia del reddito medio, poiché potrebbero beneficiare di un carico fiscale minore.

Però, il Governo ha intenzione di alzare il secondo scaglione, che attualmente comprende i redditi tra 28’000 e 50’000 euro. L’ipotesi è quella di portare il limite massimo a 60’000 euro, consentendo a più contribuenti di usufruire della riduzione fiscale.

Le novità sul taglio del cuneo fiscale nel 2025

Un altro tema al centro delle discussioni del Governo è il taglio del cuneo fiscale, che potrebbe essere confermato anche per il prossimo anno.
Il taglio del cuneo fiscale è una misura che serve a ridurre il costo del lavoro, grazie ad un abbassamento delle imposte e dei contributi sociali che pesano sulla busta paga.

L’esonero parziale dei contributi, nel 2024, è stato strutturato in questo modo:

  • Sconto del 6% sulla quota IVS a carico del dipendente, se il reddito imponibile mensile è inferiore a 2692 euro mensili (35’000 euro annui);
  • Sconto del 7% sulla quota IVS a carico del dipendente, se il reddito imponibile è inferiore a 1923 euro mensili (25’000 euro annui).

Per il 2025, il Governo ha confermato la volontà di mantenere questa struttura e di potenziarla, per poter garantire maggiore liquidità ai lavoratori e incentivare l’occupazione.

L’attuazione delle misure è possibile?

Per poter attuare queste misure in programma, il Governo dovrà riuscire a reperire le risorse mediante la manovra finanziaria, che è in corso di definizione.
L’obiettivo è quello di bilanciare l’aumento di competitività del sistema fiscale con la sostenibilità dei conti pubblici.

Al centro di questo processo, c’è il Piano Strutturale per il periodo 2025/2029. Si tratta di un piano che il Governo manderà all’Unione Europea per definire le priorità di spesa e di entrate fiscali per i prossimi anni.

Se confermate, le novità su Irpef e taglio del cuneo fiscale avranno un impatto positivo sui contribuenti.