pnrr-rischio-default-comuni-marzabottoSi tratta di un inquietante monito per tutti i Comuni alle prese con le anticipazioni di spesa per i progetti PNRR: il caso di Marzabotto, in provincia di Bologna, evidenzia il rischio di default per le amministrazioni coinvolte.


Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sta rischiando di trasformarsi in una trappola per le amministrazioni locali, in particolare per i Comuni più piccoli.

Infatti questi enti sono particolarmente coinvolti e sollecitati nell’attuazione di tali iniziative, con oltre 41 miliardi di euro destinati a progetti strategici, pari al 23% delle risorse programmate. Eccetto per le missioni 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile) e 6 (Salute), essi sono così tra i principali attuatori del PNRR.

Tuttavia, la capacità di spesa tra i vari Comuni non è uniforme, e questo sta causando notevoli disparità, soprattutto nelle aree interne del Paese.

La spesa degli enti locali attuale “viziata” dal PNRR

Secondo i dati aggiornati a novembre 2023 dalla Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap), la spesa degli enti locali ha superato i 15 miliardi di euro. Questo rappresenta un incremento del 36% rispetto al 2016, segno di un impegno crescente da parte delle amministrazioni locali nell’implementazione causata dai progetti del Piano. Nonostante questo sforzo, le difficoltà sono molteplici e variano notevolmente tra i Comuni.

La disparità nella capacità di spesa è particolarmente evidente quando si confrontano le grandi città con i piccoli Comuni delle aree interne. Mentre le metropoli dispongono di risorse e competenze amministrative sufficienti per gestire i progetti complessi del PNRR, i piccoli Comuni spesso mancano del personale e delle competenze necessarie per affrontare le procedure burocratiche richieste. Questo crea un divario significativo nell’efficacia e nell’efficienza con cui i fondi vengono spesi.

Il caso emblematico di Marzabotto, in provincia di Bologna

Quando i pagamenti subiscono ritardi e i piani di investimento vengono rimodulati, si crea un effetto a catena che può portare al blocco della macchina dei pagamenti. Questo scenario si sta verificando anche a Marzabotto, una piccola cittadina in provincia di Bologna, già nota per un tragico evento storico come l’eccidio nazifascista.

Il piccolo ente si è trovato al centro di un dibattito pubblico a causa del rischio imminente di un collasso economico delle sue finanze. I fondi del PNRR destinati al Viminale per un importante progetto nel territorio non sono giunti in tempo utile. Di conseguenza, il sindaco si è trovato costretto a anticipare i soldi necessari per avviare i lavori, mettendo così a repentaglio la stabilità finanziaria dell’intera comunità locale.

Ciò che rende la situazione paradossale è che la crisi economica del Comune è stata in parte causata proprio dallo stesso Ministero dell’Interno. Nonostante Marzabotto abbia rispettato scrupolosamente tutte le scadenze previste, il Ministero non ha provveduto al trasferimento dei fondi richiesti già dall’autunno precedente. Questo ritardo ha costretto il Comune a fare fronte alle spese necessarie con risorse proprie, portando a una drastica riduzione delle disponibilità finanziarie e aumentando il rischio di attivazione di una procedura di pre-dissesto.

E la situazione è ora sotto la lente della Corte dei Conti. La Sezione regionale di controllo ha sollecitato il Ministero dell’Interno a garantire l’efficienza e la rapidità nell’attuazione dei progetti finanziati dal PNRR. L’indagine portata avanti dai giudici contabili evidenzia una situazione più grave del previsto: ha infatti coinvolto ben 103 Comuni dell’Emilia-Romagna, evidenziando che i ritardi nell’erogazione dei fondi causano gravi problemi di cassa per gli enti locali. Questo è proprio il fenomeno, secondo i giudici,  che sta mettendo in ginocchio piccole realtà come quella di Marzabotto.

L’allarme lanciato dalla sindaca Valentina Cuppi

La sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi, ha descritto la situazione, come riportato sulle colonne de Il Resto del Carlino, “assurda e preoccupante“. “Avevamo chiesto aiuto al Ministero dell’Interno per trasferirci i fondi anticipati per i lavori all’ex Cartiera Burgo, circa tre milioni di euro, ma la risposta ci ha messo ancora più in difficoltà“, ha spiegato. “A febbraio ho scritto chiedendo aiuto, ma la risposta è stata che rischiavamo il pre-dissesto, cosa incomprensibile perché i nostri conti sono a posto.”

Cuppi ha concluso esprimendo la speranza che i fondi arrivino presto, sottolineando la necessità di risorse puntuali e continue. Dopo un decreto di inizio marzo che ha sbloccato le risorse, l’augurio è che i fondi siano trasferiti al più presto per evitare ulteriori difficoltà economiche al Comune.

In conclusione la grave situazione di Marzabotto evidenzia non solo le difficoltà incontrate dai Comuni nel gestire i finanziamenti del PNRR, ma anche le conseguenze gravi e dirette che i ritardi nei pagamenti possono avere sull’economia locale, mettendo a rischio la stabilità finanziaria e la capacità di investimento delle amministrazioni comunali.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it