manovreBuone notizie per l’economia europea. Secondo le previsioni di primavera, infatti, pubblicate dalla Commissione lo scorso 5 maggio, nel 2015 il Pil reale dovrebbe aumentare dell’1,8% nell’Ue e dell’1,5% nell’eurozona. Nel 2016, invece, l’aumento dovrebbe essere del 2,1% nell’Unione e dell’1,9 nella zona euro.

 

Economia in ripresa

 

Le previsioni, elaborate dalla direzione generale per gli Affari economici e finanziari della Commissione, scattano tre volte all’anno (febbraio, maggio e novembre) una fotografia dettagliata dell’andamento dell’economia europea e di quella dei Paesi partner. Secondo le stime di primavera, a favorire la ripresa economica contribuisce una serie di fattori esterni e interni al mercato europeo. Sul fronte esterno, giocano un ruolo positivo il deprezzamento dell’euro, la crescita economica globale, i prezzi ancora relativamente bassi del petrolio. Sul versante interno, a trainare la ripresa sono soprattutto la politica monetaria avviata recentemente dalla Banca centrale europea (Quantitative easing) e le politiche di bilancio, attuate sia a livello nazionale che da Bruxelles, orientate all’aggiustamento dei disavanzi pubblici. Il documento della Commissione prevede un aumento sostanziale dei consumi privati già per quest’anno e un’impennata degli investimenti per l’anno prossimo.

 

Polonia, Spagna e Gran Bretagna guidano la ripresa

 

L’Analisi della Commissione evidenzia come la ripresa non sia uguale in tutti Paesi membri. In Polonia, Spagna e Gran Bretagna è previsto un aumento del Pil superiore alla media europea grazie a una domanda interna robusta, a una netta ripresa nel mercato del lavoro e una maggiore stabilità finanziaria. Proiezioni ottimistiche anche per la Germania, mentre per la Francia la ripresa sarà più lenta. Per quanto riguarda i Paesi sottoposti al programma di assistenza finanziaria, in Irlanda la crescita continua a mantenere livelli costanti, così come in Portogallo; per Cipro, invece, la situazione economica dovrebbe iniziare a migliorare nel 2016. Sotto la lente della Commissione anche i Paesi candidati ad entrare a fra parte dell’Unione (Macedonia, Islanda, Albania, Turchia, Montenegro, Serbia), i principali partner commerciali dell’Europa (Stati Uniti, Giappone, Cina, Russia) e i Paesi dell’Efta (European free trade association), Svizzera e Norvegia.

 

Buone notizie anche per l’Italia

 

Secondo le proiezioni della Commissione, dopo anni di contrazione, nel 2015 il Pil reale italiano dovrebbe aumentare dello 0,6% e nel 2016 dell’1,4%. Anche il nostro Paese, quindi, risente, se pur ancora timidamente, della ripresa economica globale. In particolare, in Italia, secondo l’esecutivo comunitario, la situazione migliorerà nel 2016, grazie alla domanda estera e a un aumento degli investimenti privati. I principali punti deboli del nostro Paese, secondo il report Ue, rimangono ancora l’elevato debito pubblico e l’alto tasso di disoccupazione. Su questo fronte, incassano il giudizio positivo della Commissione gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni introdotte recentemente da Roma. Il taglio del cuneo fiscale avviato nel 2014 per alcune categorie di lavoratori dipendenti, inoltre, riesce a mantenere stabile il costo medio del lavoro nel nostro Paese mentre la produttività è in lieve risalita. Per quanto riguarda le finanze pubbliche, il rapporto deficit/Pil passerà dal 2,6% del 2015 al 2% nel 2016, anche se, sottolinea il documento, le proiezioni non hanno potuto prendere in considerazione, per questioni temporali, la Legge di stabilità per il 2015, che potrebbe contenere misure espansive, con un potenziale aumento della spesa pubblica.