Passa in commissione Bilancio al Senato il decreto Mezzogiorno: fra gli emendamenti passa anche quello che sospende le sanzioni Istat a carico dei piccoli Comuni che non hanno trasmesso i dati del programma statistico nazionale.
Passa al Senato l’emendamento che sospende fino al 30 novembre le sanzioni Istat a carico dei piccoli Comuni (fino a 3mila abitanti) che non hanno trasmesso i dati del programma statistico nazionale. Entro il 30 novembre, però, occorre adeguarsi, e non è prevista la restituzione delle multe già pagate.
Accolta dunque dalla commissione Bilancio del Senato la proposta Anci di eliminare le sanzioni ai Comuni sotti i 3mila abitanti che non hanno inviato all’Istat i dati sulle rilevazioni statistiche dei permessi a costruire relativi all’anno 2015.
I Comuni sanzionati al di sotto dei 5.000 abitanti sono incoraggiati a richiedere audizione ai Prefetti, in contradditorio con Istat, alla luce di ulteriori motivazioni attinenti alle ridotte dotazioni organiche dei piccoli Comuni, emerse anche grazie alle collaborazioni istituzionali promosse da Anci nelle scorse settimane. Per evitare in futuro problemi analoghi, Anci e Istat “hanno ritenuto opportuno, per i dati statistici relativi all’anno 2016 – sottolinea Nicotra – che l’Istat conceda ai comuni un più ampio arco temporale per il recupero dell’informazione statistica”. In particolare, “per i comuni che non avessero ancora adempiuto agli obblighi previsti dall’art. 7 del D.lgs. 322/89, sarà possibile inviare fin da subito i dati non trasmessi o comunque farlo a seguito della apposita lettera di sollecito/diffida che sarà inviata da Istat ai comuni che risulteranno non rispondenti al 10 settembre 2017. Questa lettera indicherà un ulteriore periodo di tempo entro il quale realizzare il ravvedimento operoso”.
Nicotra prosegue sottolineando una svolta importante: “A partire dalla raccolta dati del 2017, la classe di ampiezza demografica dei comuni sanzionabili per la mancata risposta alla rilevazione statistica dei permessi di costruire (IST 00564) è stata limitata ai comuni con almeno 20.000 abitanti”, riducendo così drasticamente la platea dei comuni potenzialmente soggetti a sanzione”. Infine per il 2018 – conclude il Segretario Generale dell’Anci – sempre per questa rilevazione “non saranno più previste sanzioni”.
“Per Anci Lombardia si tratta di un importante risultato che premia l’impegno a tutela dei Comuni, soprattutto di piccole dimensioni, che, viste le scarse dotazioni finanziarie e di personale, non sempre riescono a stare al passo con le richieste di dati e gli adempimenti burocratici sempre più pressanti. L’Associazione si è attivata sin dalle prime segnalazioni raccolte dai Comuni, dimostrando la costante attenzione a supporto della quotidiana gestione della complessa macchina comunale”.
Così ha dichiarato Michel Marchi, Presidente del Dipartimento piccoli Comuni di Anci Lombardia, per il quale “sarà ora fondamentale che i Comuni interessati comunichino i dati entro il prossimo 30 novembre”.
Concludendo Marchi ha considerato che, “come Anci Lombardia ringraziamo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Luciano Pizzetti che ha contribuito fattivamente alla approvazione dell’emendamento e che è sempre disponibile al confronto con le autonomie locali”.