Aggiornamenti sulla piattaforma ReGiS: i Comuni beneficiari dei contributi per le Piccole e Medie Opere devono integrare con alcune attestazioni mancanti, ecco i dettagli.


Il Ministero dell’Interno, attraverso il DAIT, ha comunicato ai Comuni coinvolti nei progetti di Piccole e Medie Opere che è stato ultimato l’aggiornamento della piattaforma ReGiS. Tale intervento si inserisce nel contesto del Piano “Investimenti Bilancio dello Stato” e riguarda specificamente la migrazione di progetti, convenzioni e rendiconti relativi alle opere finanziate.

Piattaforma ReGiS: occorre integrare le attestazioni mancanti

Tuttavia, come risultato di questo processo, alcuni rendiconti, indicati in un allegato dedicato, sono stati classificati come “Da integrare” poiché non completi della necessaria attestazione di rendiconto.

Come procedere in caso di rendiconto incompleto

Nel caso in cui un Comune rilevi che uno o più rendiconti di progetti figurano tra quelli “Da integrare”, è necessario intervenire tempestivamente per regolarizzare la situazione. Questo richiede il perfezionamento dell’attestazione di rendiconto direttamente attraverso la piattaforma. Tale operazione consiste nell’inserimento dei documenti mancanti, in particolare l’attestazione obbligatoria che certifica l’avvenuta esecuzione delle verifiche amministrative e contabili richieste dal Ministero.

L’importanza dell’attestazione di rendiconto

L’attestazione di rendiconto rappresenta un passaggio obbligatorio per finalizzare l’invio della documentazione di spesa relativa ai progetti finanziati. Secondo le disposizioni del Ministero, i Comuni sono tenuti a presentare un resoconto dettagliato delle spese sostenute, accompagnato dall’attestazione generata dalla piattaforma. Questo documento certifica che tutte le verifiche richieste siano state eseguite correttamente.

Attestazione: come funziona e cosa contiene

L’attestazione di rendiconto, generata dal sistema ReGiS, rappresenta la certificazione che tutte le verifiche necessarie per convalidare le spese e la correttezza amministrativa del progetto sono state eseguite. Questa certificazione deve includere:

  1. Verifica contabile: conferma che le spese rendicontate siano state sostenute in conformità con le normative e le procedure contabili vigenti.
  2. Conflitti di interesse: certificazione che non esistano conflitti di interesse legati al progetto.
  3. Doppio finanziamento: dichiarazione che non risultino fondi doppi per il medesimo progetto da fonti diverse.

Ogni Comune deve allegare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, firmata dal responsabile unico del procedimento (RUP) o dal rappresentante legale, in cui si conferma lo svolgimento di tutte le verifiche di propria competenza. Questo documento deve essere datato e sottoscritto secondo le indicazioni contenute nell’Allegato n. 1 del Manuale semplificato, fornito il 14 maggio 2024.

Il ruolo della piattaforma ReGiS

La piattaforma ReGiS gioca un ruolo chiave in questo processo, fungendo da strumento centrale per la gestione delle rendicontazioni e delle verifiche. Essa consente non solo di monitorare lo stato di avanzamento dei progetti, ma anche di garantire che tutte le procedure siano rispettate in modo trasparente e tracciabile. Attraverso ReGiS, i Comuni possono aggiornare la documentazione in tempo reale, riducendo il rischio di ritardi nell’approvazione finale delle spese sostenute.

Conseguenze di una mancata regolarizzazione

Nel caso in cui i Comuni non procedano a completare le attestazioni richieste, potrebbero incorrere in conseguenze significative, tra cui la sospensione dei fondi destinati al progetto o la richiesta di restituzione delle somme già erogate. Per evitare queste situazioni, è fondamentale che i Comuni interessati agiscano prontamente, assicurandosi di aver correttamente inserito tutte le attestazioni necessarie entro i termini stabiliti.

L’accurata gestione della rendicontazione, quindi, non è solo un obbligo amministrativo, ma anche una garanzia per i Comuni di poter usufruire appieno delle risorse stanziate senza intoppi burocratici o rischi di blocchi nell’erogazione dei fondi.

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