Piani di risparmio a lungo termine: disponibili le linee guida del Mef. I chiarimenti riguardano lo speciale regime di esenzione fiscale introdotto dall’ultima legge di bilancio e finalizzato alla crescita del sistema imprenditoriale italiano.
Da ieri sono disponibili on line le linee guida sul regime fiscale agevolato relativo ai rendimenti derivanti dai piani individuali di risparmio a lungo termine (Pir), predisposte dal dipartimento delle Finanze del Mef, con l’obiettivo di chiarire e semplificare la disciplina recentemente introdotta dalla legge di bilancio per il 2017 (articolo 1, commi 100-114, legge 232/2016 – vedi).
I Pir: uno strumento per la crescita del sistema imprenditoriale italiano
Il meccanismo agevolativo connesso agli investimenti effettuati mediante i Pir è finalizzato, da un lato, a offrire maggiori opportunità di rendimento alle famiglie e, dall’altro, ad aumentare le opportunità delle imprese di reperire risorse finanziarie. Il legislatore, quindi, attraverso la previsione di un regime di incentivazione fiscale, ha inteso facilitare la crescita del sistema imprenditoriale nazionale. In particolare, l’obiettivo perseguito è quello di indirizzare il risparmio delle famiglie verso gli strumenti finanziari di imprese industriali e commerciali italiane ed europee radicate In Italia.
In base al regime di esenzione fiscale, quindi, non sono soggetti a imposizione i redditi di capitale e i redditi diversi derivanti dagli investimenti effettuati, nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, nei piani di risparmio a lungo termine e conseguiti, al di fuori dell’esercizio di impresa commerciale, da persone fisiche residenti in Italia. Inoltre, è prevista l’esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni in caso di trasferimento mortis causa degli strumenti finanziari detenuti nel piano.
I chiarimenti del Mef
Le linee guida sono state predisposte per chiarire le principali questioni interpretative emerse nel corso dei primi mesi di vigenza delle nuova disciplina ed evidenziate dagli operatori di mercato. I chiarimenti offerti dal dipartimento delle Finanze riguardano in particolare:
- il riconoscimento della possibilità per un minore di essere titolare di un Pir
- le conseguenze derivanti dal trasferimento all’estero della residenza e/o dal decesso del titolare del piano
- l’individuazione degli strumenti finanziari che possono formare un Pir
- i vincoli di composizione e il limite alla concentrazione del Pir, con particolare riguardo alle modalità di computo degli stessi nell’ambito delle gestioni collettive (Oicr e contratti di assicurazione)
- i limiti all’entità dell’investimento
- le modalità di costituzione
- le movimentazioni (cessione e rimborso) degli strumenti finanziari contenuti nel piano, con particolare riguardo alle modalità di computo del vincolo di detenzione quinquennale
- gli eventi che comportano l’attivazione del meccanismo di recupero a tassazione.