“Si apre una stagione nuova: siamo pronti ad un patto tra Comuni e Governo per guidare la ripresa del Paese e condividere le politiche di sviluppo”. Lo afferma il presidente dell’Anci, Piero Fassino, nel suo discorso conclusivo dell’Assemblea annuale dell’Associazione a Torino. Un patto, quello proposto da Fassino, sul quale i Comuni si impegneranno da subito, e che potrebbe far vedere i suoi frutti già in occasione della prossima Assemblea dell’Anci, che “si svolgerà in una città del Mezzogiorno”.
E’ proprio il Mezzogiorno la questione cruciale sulla quale si concentra il Presidente dell’Anci, nella sua panoramica delle priorità sulle quali continuare a lavorare: “Negli ultimi anni il Mezzogiorno è scomparso dall’agenda politica. Deve tornare ad essere elemento centrale – sostiene Fassino – perché non possiamo accettare che si tratti come se fosse un problema irresolubile. Nessun Paese può crescere a due velocità – aggiunge – e il nostro sforzo di amministratori e di classe politica deve essere quello di intervenire in modo deciso sul ripristino della legalità, su un programma di infrastrutture e sulla ricostruzione del welfare sociale ed educativo”.
Un secondo tema cruciale riguarda l’accoglienza e la gestione del flusso migratorio: “Va invertita la proporzione che vede il canale dell’emergenza prefettizia occuparsi di quasi il quadruplo dei migranti da accogliere, rispetto a quanto non venga affidato allo Sprar. E’ lo Sprar il sistema che funziona e al quale bisogna affidarsi, e in questo possiamo contare sull’accordo con il ministro dell’Interno Angelino Alfano”. Quindi il welfare, con la crisi che si accinge a finire e con la necessità “di uscire da questa crisi evitando che le differenza tra i più forti e i più deboli siano più acute di prima. Nessuno va lasciato o deve sentirsi solo, e con questo obiettivo abbiamo il dovere di stringere i rapporti con la rete di inclusione sociale costituita anche dalle migliaia di attori, associazioni ed enti nei territori”.
Investire sul sapere, la ricerca e la conoscenza è l’altro obiettivo cardine della nuova azione politica e amministrativa invocata da Fassino, insieme a un rinnovato impegno “per garantire la sicurezza nelle nostre città”.
Gli investimenti infine, liberati con il superamento del Patto di stabilità interno, “vanno potenziati anche con il ricorso alle partnership con i privati, anche attraverso un adeguamento normativo dedicato a favorire le sinergie con il pubblico”.
Dopo aver ricordato “la centralità della dimensione comunale in tutti i processi di riforma istituzionale in atto nel Paese”, Fassino ribadisce la rivendicazione “per una Legge di Stabilità frutto anche dell’impegno e del riconoscimento delle istanze dei Comuni: niente tagli, superamento del Patto, risorse che verranno presto e finalmente liberate per l’edilizia scolastica, le manutenzioni, la viabilità, il riassetto idrogeologico. Al contempo – rimarca il Presidente dell’Anci – non ci siamo nascosti che permangono punti ancora irrisolti, che speriamo possano trovare risposte adeguate in sede di conversione della legge, a partire dalle risorse insufficienti per le nuove Province e dal blocco del turn over. Ma soprattutto – conclude Fassino – è necessario che venga riconosciuta una specificità ai piccoli Comuni, introducendo necessari fattori di semplificazione, insieme alla sfida dei processi aggregativi, che noi siamo pronti a raccogliere”.