partita-iva-termini-versamento-ancPartita IVA: sui termini di versamento l’ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) esprime parecchie riserve. Scopriamone il perché.


Il prossimo appuntamento è per il 17 settembre: terza quota (interessi dello 0,33%) per chi segue il vecchio piano, seconda (interessi dello 0,29%) per chi ha scelto il nuovo.

 

Per ridurre la concentrazione di adempimenti fiscali scadenti nel periodo estivo, il Dpcm 10 agosto 2018 ha concesso la facoltà, ai contribuenti titolari di partita Iva che hanno optato per il pagamento rateale delle imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi e dell’Irap e hanno scelto di differire di trenta giorni il versamento della prima rata (previa maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo), di ripartire l’importo dovuto in quattro rate mensili di pari importo, da versare alle seguenti scadenze: 20 agosto, 17 settembre, 16 ottobre e 16 novembre 2018. (Per maggiori informazioni potete consultare l’approfondimento correlato).

 

Partita IVA forfettaria: come aprirla e quali sono i vantaggi.

 

Le critiche dell’ANC

 

L’eliminazione della doppia scadenza del 20 agosto, per la prima e la seconda rata del saldo e dell’acconto delle imposte sui redditi, è stata richiesta a gran voce dalla categoria professionale dei commercialisti. La proroga della doppia scadenza del 20 agosto, secondo l’Associazione sarebbe giusta: tuttavia i tempi in cui la rimodulazione della scadenza dei versamenti è avvenuta non è corretta.

 

Al 14 agosto (data della pubblicazione ufficiale del Dpcm), infatti, i commercialisti hanno già predisposto le deleghe di pagamento tramite Entratel per i contribuenti assistiti oppure hanno già consegnato loro le deleghe con gli importi delle due rate da versare.

 

Per Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti:

 

“Certo è che eliminare l’anomalia delle due rate al 20 agosto praticamente a ridosso della scadenza interessata, non solo non determina alcun beneficio, ma se pensiamo al periodo dell’anno in cui ci troviamo e al lavoro già svolto dai commercialisti in vista dell’adempimento, è sostanzialmente fonte di difficoltà e malumori”.