“Presentarci in modo coordinato all’appuntamento della programmazione del ciclo di fondi europei 2014-2020, è fondamentale. Evitare di disperdere fondi ed energie, per questo è necessario aprire una fase di confronto politico fra governo e sindaci delle Città metropolitane per individuare le priorità. Proprio per questo manderemo un documento alla presidenza del Consiglio per chiedere un incontro nel quale illustrare le nostre istanze”.
Lo ha detto il sindaco di Venezia e coordinatore delle città metropolitane Anci, Giorgio Orsoni, nel corso dell’incontro tra i sindaci delle grandi città, che oggi nella sede Anci hanno fatto il punto sull’imminente ciclo di programmazione Ue 2014-2020.
“Anche sulla scia dell’esperienza avuta nel precedente ciclo 2007-2013 – ha detto Orsoni – un coordinamento sui progetti, nell’ottica di una visione strategica del prossimo ciclo, non è più rinviabile. L’esperienza può essere utile a non farci ripetere gli errori commessi, oltre a permetterci di arrivare all’appuntamento più preparati rispetto al passato”.
Una delle criticità da risolvere riguarda i rapporti con gli altri pezzi dello Stato coinvolti nell’operazione, vale a dire governo e Regioni. “Nei confronti di entrambi – ha rimarcato il sindaco di Venezia – dobbiamo presentarci con una posizione condivisa e chiara per evitare sovrapposizioni ma anche posizioni dominanti a discapito dei Comuni”. L’idea di Anci è quindi quella di individuare le priorità per una definizione chiara delle azioni da intraprendere.
E di priorità ha parlato anche il primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris, che ne ha elencate tre: autonomia, formazione e semplificazione. “Da ex parlamentare europeo – ha detto – ricordo che il giudizio pesantemente negativo dell’Ue verso l’Italia, nell’utilizzo dei fondi, sarebbe potuto cambiare se si fosse puntato proprio sulle città nella gestione delle risorse comunitarie. E’ quello che chiediamo però, per essere efficaci, serve innanzitutto una classe dirigente formata, che sappia come trattare questo genere di progetti. Altro tema è la sovrapposizione con le Regioni che risente delle dinamiche politiche, creando sempre più contrapposizioni inutili che rallentano il processo di erogazione. Infine, ma non per ultima, l’esigenza di una vera sburocratizzazione. A Napoli – ha ricordato de Magistris – non abbiamo rimandato indietro un euro ma con grandi sacrifici. Non è più accettabile che ogni tentativo di far partire una gara si trasformi in una guerra. Bisogna intervenire, prevedere poche ma chiare leggi anche perché, e lo dico da ex magistrato, il proliferare delle norme non rallenta solo le procedure ma è anche terreno fertile per la corruzione”.
Infine, ha preso la parola l’ex ministro Francesco Profumo, oggi presidente dell’Osservatorio Anci sulle smart city, il quale ha ricordato come “nel passato ciclo 2007-2013 abbiamo speso male e in maniera frastagliata. E’ quindi fondamentale non ripetere gli stessi errori e in questa Anci può fungere da pivot per organizzare in modo efficiente tutte le progettualità che riguarderanno il prossimo ciclo Ue. Tra i Paesi Ue siamo al ventisettesimo posto su ventotto – ha ricordato Profumo – per la qualità dei risultati raggiunti nel ciclo di programmazione precedente. Investiamo quindi sulla capacità gestionale dei progetti, fotografiamo l’esistente per non ripetere gli errori e avviamo un sistema nazionale di competenze per fornire supporto a grandi e piccoli Comuni. Solo così – ha concluso – potremo dare una ‘dimensione Paese’ a questa partita su cui si può giocare una bella fetta di crescita e occupazione”.
FONTE: Anci