ocseOcse: “In Italia crescita rafforzata dalla riforme fatte”. Economic Outlook dell’organizzazione parigina. “Il Jobs Act e le riforme su bancarotta, sistema scolastico, concorrenza e pubblica amministrazione rafforzeranno la crescita”. “Crescita Pil a +1,4% nel 2016 e nel 2017”.

 

In Italia sono state varate “riforme significative che hanno sostenuto la crescita”. Lo scrive l’Ocse nell’ Economic Outlook, evidenziando “i progressi del governo nell’ attuazione del suo piano di riforme”. In particolare, segnala il rapporto dell’ organizzazione, il ‘Jobs Act’ sta “portando a una svolta nel mercato del lavoro, rendendo la crescita più inclusiva”. L’Ocse punta poi l’accento sulle possibilità, sul fronte occupazione, legate alla creazione di una Agenzia Nazionale del Lavoro che permetterebbe “di definire e coordinare le politiche attive del lavoro fra le diverse regioni, contribuendo a dare lavoro di buona qualità a un maggior numero di persone”.

 

L’ organizzazione evidenzia infine come “le riforme su bancarotta, sistema scolastico, concorrenza e pubblica amministrazione rafforzeranno la crescita”. Nel 2016 e per il 2017 l’ economia italiana dovrebbe crescere a un ritmo annuo dell’ 1,4%. La stima è fornita dall’Ocse nell’ Economic Outlook in cui segnala come “la ripresa stia gradualmente accelerando, con un miglioramento del clima di fiducia di famiglie e imprese e un trend di produzione industriale in aumento, sebbene con qualche volatilità”.

 

In dettaglio a sostenere la crescita dell’ Italia (che per l’ anno in corso viene stimata a +0,8%) saranno soprattutto consumi privati e investimenti: nel biennio 2016-2017 i primi dovrebbero crescere rispettivamente dell’ 1,4 e 1,2% mentre i secondo dovrebbero aumentare dell’ 1,5 e del 2,6%. Ridotto l’apporto della spesa pubblica (+0,7% nel 2016 e – 0,1% l’ anno successivo).

 

Nel 2015 il rapporto debito/Pil in Italia dovrebbe toccare il picco al 134,3% per poi scendere l’ anno prossimo al 133,5% e nel 2017 al 131,8%. Trend in calo anche per il deficit pubblico, in discesa dal 2,6% di quest’ anno al 2,2 e all’ 1,6% rispettivamente nel 2016 e nel 2017. Un “netto declino – spiega l’ organizzazione – che in larga parte riflette il rafforzamento dell’ economia ma anche alcuni tagli alla spesa pubblica”.

 

L’Ocse ricorda come nel 2016 il governo italiano “intenda usare appineo la flessibilità concessa dalle regole europee per aumentare gli investimenti pubblici ed abbassare le tasse”. In Italia la creazione di una ‘ bad bank’ “potrebbe dare un notevole contributo a rafforzare la ripresa degli investimenti”.