È entrato in vigore il nuovo tetto al contante, fissato a 5 mila euro: ecco quali sono le novità.


Il tetto sul contante, in breve è una misura attraverso la quale i governi fissano un limite entro cui è possibile effettuare transazioni con il denaro contante.

Secondo la direttiva (UE) del 20 maggio 2015, n. 2015/849 del Parlamento Europeo e del Consiglio:

i pagamenti in contanti di importo elevato si espongono sensibilmente al pericolo del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Al fine di aumentare la vigilanza e mitigare i rischi associati a tali pagamenti in contanti, è opportuno che i soggetti che commerciano beni rientrino nell’ambito di applicazione della presente direttiva quando effettuano o accettano pagamenti in contanti di importo pari o superiore a 10.000 EUR. Gli Stati membri dovrebbero poter adottare soglie più basse, limitazioni supplementari di ordine generale all’uso del contante e ulteriori disposizioni più rigorose”.

Scatta il nuovo tetto al contante fino a 5 mila euro

La legge di Bilancio 2023 ha innalzato nuovamente il valore soglia oltre il quale si applica il divieto al trasferimento di denaro contante, portandolo, a decorrere dal 1°gennaio 2023, da 1.000 a 5.000 euro. Per la precisione il limite massimo di impiego nel cash per regolare i pagamenti a è adesso fissato a 4.999,99 euro.

Si tratta della decima soglia dell’utilizzo del contante in 32 anni.

In seguito alle modifiche alla normativa antiriciclaggio, a partire dal 25 giugno 2008 qualsiasi pagamento in contanti non poteva superare i 12.500 euro (D.L. n. 112/2008). Tale limite è stato diminuito dal 31 maggio 2010 a 5.000 euro; il 13 agosto 2011 il limite è stato fissato a 2.500 euro; il 6 dicembre 2011, il limite è stato fissato a 1.000 euro, mentre dal 2016 il limite è salito a 3.000 euro. Il limite dal 1 luglio 2020 è diventato di 2.000 euro.

La nuova somma di 5.000 euro, riporta il valore massimo ai dati precedenti alla fine di maggio del 2010.

Sanzioni per chi non rispetta la soglia

Si ricorda ovviamente che sopra i 5 mila euro il comportamento diventa sanzionabile.

Con queste cifre per transazioni in contanti scattano  sempre controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza,

Se si fa un pagamento o una transazione in contanti oltre i 5mila euro ad essere puniti sono entrambi i contraenti.

Ma a quanto ammonta la sanzione in questi casi?

L’art. 63, commi 1 e 1-ter, D.Lgs. n. 231/2007 prevede la sanzione amministrativa da 1.000 a fino a 50.000 euro per la violazione del tetto al contante, che si realizza anche qualora il trasferimento superiore al limite, quale che ne sia la causa o il titolo, venga effettuato con più pagamenti, inferiori alla soglia, che appaiono artificiosamente frazionati.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it