Rapporto di fiducia e interazione con i contribuenti. Sono questi gli elementi su cui si basano le nuove misure fiscali e l’impegno quotidiano dell’Agenzia per un cambio di passo nei rapporti fra amministrazione finanziaria e cittadini. Il direttore Rossella Orlandi, in Commissione Finanze della Camera dei deputati, ha fatto il punto sul lavoro dell’Agenzia delle Entrate, impegnata in prima linea nella definizione dei provvedimenti attuativi della riforma fiscale.
Dichiarazione precompilata
Il direttore ha fornito qualche dato sulla dichiarazione precompilata, uno dei progetti di maggiore investimento dell’Agenzia: dal 15 aprile al 9 maggio sono circa un milione e 400mila i contribuenti che sono entrati nell’applicazione dedicata e circa 170mila hanno già provveduto all’invio. Cresce, inoltre, il numero dei contribuenti che chiedono le credenziali di accesso ai servizi telematici dell’Agenzia: circa 5 milioni di cittadini sono abilitati a Fisconline, cui vanno aggiunti 250mila utenti Entratel. Fra le novità in tema di precompilata, la possibilità, per i coniugi, di presentare direttamente il 730 in forma congiunta (l’anno scorso, bisognava rivolgersi al sostituto d’imposta o a un intermediario).
Per l’elaborazione della precompilata 2016 sono state utilizzate anche le spese sanitarie, le spese universitarie, le spese funebri, i contributi per la previdenza complementare e le spese per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Queste nuove informazioni si sono aggiunte a quelle provenienti dalle certificazioni dei sostituti d’imposta per redditi di lavoro dipendente e assimilati, pensioni e compensi per attività occasionali di lavoro autonomo, ai dati trasmessi da soggetti terzi (come interessi passivi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali).
Sono confermati i benefici già previsti lo scorso anno: chi accetta direttamente on line il 730 precompilato è escluso da eventuali controlli formali sui dati inseriti dall’Agenzia; nel caso in cui il contribuente si avvalga di un Caf o di un intermediario, sarà quest’ultimo, tenuto al visto di conformità, a rispondere al Fisco.
Riguardo le spese sanitarie (fra cui ticket, acquisto di dispositivi medici, visite mediche, prestazioni diagnostiche e strumentali, ricoveri ospedalieri), il direttore dell’Agenzia ha ricordato le previsioni del decreto Mef e del provvedimento del 31 luglio 2015, in base alle quali a partire dal 2016, il Sistema tessera sanitaria mette a disposizione dell’Agenzia, dal 1° marzo di ciascun anno, i dati relativi alle spese sanitarie sostenute dai contribuenti nel periodo d’imposta precedente, oltre ai dati relativi ai rimborsi effettuati nell’anno precedente per prestazioni non erogate o parzialmente erogate. Per l’anno d’imposta 2015, sono state inviate circa 400 milioni di ricette del Servizio sanitario nazionale, per un importo dei ticket pari a circa 1,5 miliardi di euro, e 120 milioni di documenti fiscali per circa 13 miliardi di euro. In totale, quindi, sono stati resi disponibili all’Agenzia delle Entrate, e utilizzati ai fini della precompilata, oltre 520 milioni di documenti di spesa, per un importo pari a circa 14,5 miliardi di euro. L’opposizione all’utilizzo dei dati sanitari è stata esercitata da poco più di mille cittadini, che hanno oscurato circa 11mila documenti di spesa, per un importo complessivo intorno agli 850mila euro. Fra le criticità di quest’anno, la Orlandi ha segnalato la parziale comunicazione, da parte delle farmacie, delle spese per farmaci sostenute nel 2015 dai cittadini. Per non fornire dati incompleti che avrebbero disorientato i cittadini, l’Agenzia non ha utilizzato le informazioni pervenute dalle farmacie. Tale difficoltà, tuttavia, è limitata al primo anno di trasmissione: nel 2016 è previsto l’invio completo dei dati.
Crescita delle imprese: accordi fiscali, interpello investimenti, patent box
Numerose le misure finalizzate a rendere il nostro Paese più competitivo, attraverso un sostegno fiscale alle imprese. Il direttore ha ricordato, in primo luogo, gli accordi tra Amministrazione fiscale e imprese: il “decreto crescita e internazionalizzazione” (Dlgs 147/2015) ha abrogato la norma istitutiva del ruling internazionale e ha introdotto una procedura che consente di definire in anticipo, attraverso dei veri e propri accordi, il trattamento fiscale di determinate operazioni, al fine di evitare manovre elusive da parte delle imprese che hanno una struttura internazionale. L’accesso alla procedura è stato definito con il provvedimento del 21 marzo 2016, che ha previsto, fra l’altro, l’ampliamento dell’ambito oggettivo. La procedura, infatti è ora attivabile anche per i prezzi di trasferimento, determinazione dei valori di uscita o di ingresso in caso di trasferimento della residenza, attribuzione di utili o perdite alla stabile organizzazione, valutazione preventiva della sussistenza dei requisiti che configurano una stabile organizzazione erogazione o percezione di dividendi, interessi, royalties e altri componenti reddituali. Le nuove disposizioni si ispirano a un sistema fiscale più evoluto, che punta a rafforzare l’affidamento degli investitori esteri in Italia e di quelli italiani all’estero, attraverso una preventiva condivisione dell’obbligazione tributaria.
Sempre in tema di aiuti alle imprese, trova spazio l’interpello investimenti. L’istituto mira a garantire alle imprese, italiane o estere, che intendono effettuare rilevanti investimenti in Italia, un’assistenza fiscale completa: l’investitore presenta all’Agenzia un piano nel quale descrive l’ammontare dell’investimento, i tempi e le modalità di realizzazione dello stesso, oltre all’incremento occupazionale. La finalità è facilitare il percorso agli imprenditori che intendono effettuare rilevanti investimenti in Italia, in merito ai profili fiscali del progetto e delle operazioni societarie per realizzarlo.
Ancora in tema di competitività delle imprese, il direttore dell’Agenzia ha ricordato il regime delpatent box, ispirato ai principi Ocse e finalizzato a rilanciare la ricerca e lo sviluppo, incentivare l’attrattività a livello internazionale e ricondurre in Italia la proprietà intellettuale attualmente detenuta all’estero. Introdotto dalla Stabilità 2015, il regime opzionale prevede l’esclusione dall’imposizione fiscale Ires e Irap del 30% nel 2015 (quota che sale al 40% nel 2016 e al 50% dal 2017) del reddito derivante dall’utilizzo diretto o indiretto dei beni immateriali. L’Agenzia delle Entrate, ha ricordato la Orlandi, ha chiarito, con circolari e provvedimenti, la portata delle disposizioni e definito le modalità di accesso alla procedura. Ben 4.500 le domande pervenute all’Agenzia, a dimostrazione che il patent box sposa in pieno l’idea di promuovere l’attrattività e la competitività.
Voluntary disclosure
I dati raccolti sulla procedura per regolarizzare le attività finanziarie o patrimoniali detenute all’estero e non dichiarate al Fisco evidenziano 129mila domande di adesione, per la stragrande maggioranza arrivate dal nord Italia. Gli uffici, ha precisato, stanno adottando le necessarie misure organizzative e gestionali per concludere la lavorazione entro la fine del 2016. Contestualmente allo svolgimento delle fasi istruttorie, gli uffici procedono alla raccolta digitale dei dati e informazioni, per attività di analisi e rilevazione statistica delle condotte evasive più diffuse e dei fenomeni ad alta pericolosità fiscale.
Cooperative compliance
Riservato inizialmente ai soli contribuenti di grandissime dimensioni e a quelli che hanno aderito al Progetto pilota, sarà poi esteso a quelli più piccoli. Finalità del regime di adempimento collaborativo è un dialogo preventivo tra imprese e amministrazione, in grado di evitare contestazioni e ridurre gli adempimenti. Il contraddittorio è garantito in ogni fase: l’impresa ha la possibilità di valutare con l’Agenzia le situazioni che possono comportare rischi fiscali prima della presentazione delle dichiarazioni, attraverso forme di interlocuzione costante, inclusa la possibilità di anticipare la fase di controllo e di ricorrere a un “interpello preventivo” in merito all’applicazione di norme tributarie ai casi concreti.
Anche questo progetto è perfettamente coerente con le strategie dell’Agenzia, volte a creare un rapporto di mutua collaborazione fondato sul dialogo aperto e trasparente, che favorisca l’adempimento spontaneo e maggiore certezza fiscale.