A sostenerlo è una recente sentenza della CGT di Siracusa: non è valida la notifica cartella esattoriale alla nuora convinvente, scopriamone i motivi.
Nel vasto scenario delle pratiche fiscali, l’adempimento formale delle notifiche riveste un ruolo cruciale. Un recente pronunciamento della Corte di Giustizia Tributaria di Siracusa, datato 24 Aprile 2024 con sentenza n.1024/05/2024, ha gettato luce su una questione delicata: la validità della notifica delle cartelle esattoriali alla nuora convivente.
Le regole riguardanti la notifica delle cartelle
In Italia, la normativa riguardante la notifica delle cartelle esattoriali è disciplinata principalmente dal Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, noto come “Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi“, e dal Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, noto come “Testo Unico delle disposizioni in materia di imposta sul valore aggiunto“.
La notifica delle cartelle esattoriali segue alcune procedure specifiche. In generale, la notifica avviene per mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento o a mezzo posta elettronica certificata (PEC), a seconda dei casi. È importante che la notifica sia effettuata in conformità con le disposizioni normative per garantire la validità del procedimento.
La legge prevede tempi precisi per la notifica e il destinatario ha diritto a contestare la cartella entro un determinato periodo di tempo. Nel caso di contestazione, è possibile presentare ricorso per far valere le proprie ragioni e difendersi dall’accusa di morosità o evasione fiscale.
Notifica cartella esattoriale alla nuora: non è valida
Il cuore della questione risiede nell’assenza dell’invio della seconda raccomandata informativa da parte dell’Agente della riscossione, come richiesto per una notifica completa e valida. Gli atti presupposti all’intimazione di pagamento sono stati annullati in seguito alla difesa sostenuta dal contribuente, il quale non aveva mai avuto effettiva conoscenza degli atti impugnati.
Un passo significativo nella decisione giudiziaria è stato l’auspicio della prova della spedizione e ricezione della raccomandata informativa. Tale requisito è stato precedentemente sottolineato dalla Corte di Cassazione con l’Ordinanza n. 27446 del 20/09/2022. Questa disposizione, richiamando l’art. 60 del d.P.R. n. 600 del 1973, ha sottolineato l’importanza dell’invio della raccomandata informativa, anche nel caso in cui la notifica avvenga attraverso la consegna diretta alle mani di un familiare.
Nel caso esaminato, la notifica è avvenuta tramite consegna diretta alla nuora convivente, conformemente alla normativa appena citata. Tuttavia, la prova dell’invio della raccomandata richiesta non è stata fornita, poiché non è emerso alcun riferimento alla stessa nei documenti in esame.
Di conseguenza, il verdetto dei giudici ha sancito l’invalidità dell’atto notificato. La mancanza di prova dell’invio della raccomandata informativa ha determinato l’annullamento delle cartelle esattoriali, ritenendo così non compiuta la notifica stessa.
In conclusione, questo caso evidenzia l’importanza dei dettagli procedurali nella notifica delle cartelle esattoriali. La mancanza di una prova adeguata dell’invio della raccomandata informativa può compromettere la validità dell’intera procedura, richiamando l’attenzione sull’importanza della conformità agli adempimenti formali nelle pratiche fiscali.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it