mutui-enti-locali-indagine-ragioneria-di-statoL’indagine della Ragioneria Generale dello Stato offre un quadro chiaro e dettagliato della situazione dei mutui contratti dagli enti locali nel 2023: ecco tutti i dettagli.


Il report statistico risulta aggiornato ai mutui concessi nel 2023 a Regioni, Province autonome, Province, Comuni e Comunità Montane per il finanziamento degli investimenti pubblici e offre una panoramica dettagliata sull’entità dei prestiti, sul debito residuo e sulle rate di ammortamento dovute.

Mutui contratti dagli enti locali: l’indagine della Ragioneria di Stato

L’analisi è stata condotta su un campione rappresentativo di 22 istituti di credito italiani, inclusa la Cassa Depositi e Prestiti. Il documento esamina i mutui concessi secondo diverse prospettive: la tipologia degli enti beneficiari, la destinazione dei prestiti e la distribuzione territoriale. Viene inoltre valutata la consistenza del debito alla fine dell’anno e le obbligazioni sottoscritte dagli istituti inclusi nel campione.

Tipologia degli enti beneficiari

L’analisi della Ragioneria di Stato distingue tra diverse categorie di enti beneficiari:

  • Regioni: questi enti utilizzano i mutui principalmente per grandi progetti infrastrutturali, miglioramento dei servizi sanitari e sviluppo economico regionale.
  • Province autonome: analogamente alle Regioni, ma con un focus specifico sulle peculiarità territoriali e culturali.
  • Enti Locali: comprendono Province, Comuni e Comunità Montane. I Comuni, ad esempio, contraggono mutui per progetti di sviluppo urbano, miglioramento delle infrastrutture locali e servizi alla comunità.

Destinazione dei prestiti

L’indagine esamina attentamente le finalità per le quali i mutui sono stati concessi:

  • Infrastrutture: una parte significativa dei mutui è destinata alla costruzione e manutenzione di strade, ponti e altre opere pubbliche.
  • Servizi pubblici: comprende investimenti in scuole, ospedali e altre strutture di servizio pubblico essenziali.
  • Sviluppo urbano: include progetti di riqualificazione urbana, edilizia popolare e miglioramento delle aree verdi.

Distribuzione Territoriale

L’analisi fornisce una distribuzione dettagliata dei mutui concessi in base alle diverse aree geografiche del Paese:

  • Nord Italia: spiccano per l’elevato numero di mutui concessi, spesso destinati a progetti industriali e infrastrutturali.
  • Centro Italia: caratterizzato da una media di mutui destinati a progetti di sviluppo urbano e culturale.
  • Sud Italia e Isole: sebbene il numero di mutui sia inferiore rispetto al Nord, una parte significativa è destinata a progetti di infrastrutture e sviluppo economico per colmare il divario con le altre aree del Paese.

Dati principali dell’indagine

  • Riduzione del debito complessivo: l’indagine rivela una diminuzione delle passività degli enti territoriali. Al 1° gennaio 2024, il debito residuo complessivo era di 53,9 miliardi di euro, rispetto ai 56 miliardi di euro del 1° gennaio 2023. questo calo significativo indica una tendenza positiva nella gestione del debito pubblico.
  • Prestiti obbligazionari in calo: anche lo stock dei prestiti obbligazionari ha subito una riduzione, passando da 3,2 miliardi di euro a 2,7 miliardi di euro. Questo trend riflette un approccio più prudente da parte degli enti nel ricorrere a finanziamenti obbligazionari.
  • distribuzione dei mutui: l’indagine approfondisce anche la distribuzione territoriale dei mutui concessi, fornendo un quadro chiaro di come i fondi sono stati allocati tra le diverse regioni e tipologie di enti.

Formati e accessibilità dei dati

Le tabelle presentate nel documento sono disponibili anche in formato elaborabile, facilitando ulteriori analisi e ricerche. Per quanto riguarda i mutui, è inclusa una ricostruzione storica dettagliata delle variabili rilevate, distinte per regione. Questo livello di dettaglio rende il documento uno strumento prezioso per studiosi e amministratori pubblici.

Licenza e riutilizzo dei dati

La pubblicazione fa parte del Programma Statistico Nazionale e i dati sono liberamente riutilizzabili secondo i termini della licenza Italian Open Data License (IODL 2.0). Questo favorisce la trasparenza e l’accessibilità delle informazioni, consentendo a ricercatori e cittadini di analizzare e utilizzare i dati per vari scopi.

Il testo completo dell’indagine

Qui il documento della RGS.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it