Completato, con la pubblicazione delle istruzioni sul sito dell’Agenzia delle Entrate, il “pacchetto” in bozza del modello 730/2016. Evidenziate, per facilitare il lettore, le modifiche rispetto alla dichiarazione dei redditi dello scorso anno.
In primo piano, il bonus Irpef di 80 euro riservato ai lavoratori dipendenti e ad alcune categorie assimilate con reddito fino a 26mila euro. Il beneficio ha perso il suo carattere di provvisorietà ed è entrato a regime con la Stabilità 2015, trovando collocazione nell’articolo 13, comma 1-bis, del Tuir. Di conseguenza, le istruzioni alla sezione V del “quadro C” si adeguano e indicano la somma di 960 euro quale credito massimo erogabile per l’anno d’imposta 2015. È una questione di semplice calcolo aritmetico; l’agevolazione, infatti, nello scorso anno, aveva preso il via da maggio e, quindi, riguardava non dodici, ma otto mesi. Precisato, inoltre, che la quota di reddito esente dei ricercatori e docenti universitari e dei lavoratori rientrati in Italia concorrono alla formazione del reddito complessivo ai fini del bonus, mentre rimane fuori il Tfr erogato a titolo di parte integrativa della retribuzione, soggetta a Irpef (si tratta dell’anticipazione del trattamento di fine rapporto che, secondo quanto previsto dalla legge di stabilità 2015, i lavoratori dipendenti del settore privato, impiegati da almeno sei mesi, possono scegliere di riscuotere mensilmente in busta paga).
Una delle novità più rilevanti è la semplificazione pensata ad hoc per gli amministratori di condominio non professionisti: il 730/2016 ha loro dedicato il nuovo “quadro K”, dove gli interessati potranno indicare i beni e i servizi acquistati nell’anno dal condominio, i dati identificativi dei fornitori e i dati catastali degli immobili condominiali oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia. Abolita, quindi, la procedura secondo la quale questa categoria di contribuenti doveva presentare, per inviare tali informazioni, il quadro AC e il frontespizio del modello Unico.
Trasferendo l’attenzione sui redditi dei fabbricati (quadro B), si apre la possibilità, specificano le istruzioni, di indicare nel modello il codice identificativo anziché gli estremi di registrazione del contratto di locazione. Rimanendo in tema di immobili, spazio, poi, alle proroghe delle detrazioni “maggiorate” riguardanti i lavori di recupero edilizio, gli interventi finalizzati al risparmio energetico, le misure antisismiche. Confermato anche il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
A proposito di oneri detraibili, aumenta fino a 30mila euro l’importo massimo agevolabile delle erogazioni liberali devolute alle Onlus ed è di 400 euro il tetto massimo della detrazione del 19% riconosciuta per le spese relative alla frequenza delle scuole d’infanzia e della scuola di primo e secondo grado (codice 12). Quest’ultima agevolazione, però, non è cumulabile con lo school bonus (codice 31), ossia il credito d’imposta, pari al 65% della somma versata, previsto per le erogazioni liberali in denaro a favore degli istituti del sistema nazionale di istruzione, con lo scopo di promuovere investimenti, realizzare nuove strutture scolastiche, procedere con la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e a sostegno di interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti (articolo 1, comma 145, della legge 107/2015). Si tratta di una nuova opportunità che trova posto nel quadro G del 730.
Indicazione a parte, poi, per le somme residue delle deduzioni spettanti in caso di somme restituite al datore di lavoro, derivanti dalle certificazioni o dalle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti. Per terminare la carrellata delle principali novità da tenere sott’occhio nella compilazione della prossima dichiarazione dei redditi, si segnala il nuovo limite per l’esenzione dei lavoratori dipendenti frontalieri, salita da 6.500 a 7.500 euro, e l’esenzione di 6.700 euro per i lavoratori e pensionati residenti a Campione d’Italia.