Manovra Economica 2019: scontro tra Italia e UE. Nel giorno della riunione dell’Eurogruppo duri moniti all’Italia del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e del commissario Pierre Moscovici. Salvini e Di Maio rispondono a tono, mentre Tria sottolinea che “il problema è la qualità della manovra”. Spread oltre quota 300, top dal 2014.
“Non possiamo permetterci un trattamento speciale all’Italia perché questo significherebbe la fine dell’euro. Quindi occorre essere molto rigorosi”. Dalla Germania il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, lancia un chiaro messaggio all’Italia nel giorno della riunione dell’Eurogruppo.
Le parole di Juncker arrivabno dopo quelle del commissario Pierre Moscovici il quale ha sottolineato che la manovra dell’Italia “non è in linea con gli obblighi Ue perché non prevede lo sforzo di riduzione del deficit strutturale che sarebbe necessario per far calare il debito pubblico”. Ma Moscovici non vuole parlare di crisi con Roma, con il dialogo la Commissione intende fare di tutto per convincere il governo italiano a far “evolvere” le cifre presentate. A Juncker ha replicato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che in serata è rientrato a Roma e diserterà la riunione dell’Ecofin. “Non ci sarà nessuna fine dell’euro” ha detto Tria. “Il problema è la qualità della manovra”, che è, ha sottolineato, “una manovra di crescita. Se riusciremo a vincere la scommessa della crescita, tutto va bene; se non vinciamo la scommessa, dovremo cambiare la manovra, come sempre bisogna fare”. Il ministro dell’Economia ha poi puntualizzato che “i negoziati in Italia sono ancora in corso, siamo pronti a discutere con la Commissione dopo la definizione del progetto di bilancio e ad ascoltare le raccomandazioni comunitarie”.
A Juncker e Moscovici hanno risposto con altri toni i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. “In Italia nessuno si beve le minacce di Juncker, che ora associa il nostro Paese alla Grecia. Non ci fermeranno”, dichiara Salvini. Le dichiarazioni del commissario europeo Moscovici “contro l’Italia e contro il Def” sono state fatte “per creare tensioni sui mercati”, ha detto Di Maio. “A qualcuno stamattina non andava bene che lo spread non si è impennato e quindi si è svegliato, sto parlando di Moscovici, e ha cominciato a fare dichiarazioni contro l’Italia e contro il Def per creare tensioni sui mercati”.
Non si è fatta attendere la replica del commissario Moscovici: “svolgo il mio ruolo come commissario: far rispettare le regole. Per ora l’unica cosa che so è che il rapporto deficit/Pil al 2,4% non è in linea con gli impegni presi dall’Italia; e io devo applicare le regole: né più né meno”.
La Commissione europea è decisamente contraria alla volontà del governo di fissare un deficit al 2,4% per i prossimi tre anni. Le parole di Moscovici guardano al confronto che si aprirà sulla legge di bilancio auspicando che l’Italia riveda gli obiettivi sul deficit.
Tra le ipotesi che rimbalzano in Parlamento la possibilità di mantenere il 2,4% per l’anno e ridurlo per i due anni successivi anche se fonti di Palazzo Chigi rilevano che nel colloquio tra il premier Conte e il presidente della Repubblica Mattarella, il presidente del Consiglio ha ribadito che l’impostazione del Def non è in discussione, incluso il rapporto deficit-Pil al 2,4%. Le fibrillazioni hanno avuto riflessi sui mercati con un’altra giornata difficile per gli asset italiani. Intanto stamattina lo spread tra Btp e Bund tedeschi, dopo aver aperto in forte rialzo sopra 295 punti, vola sopra i 300 punti, al top dal 2014. Il rendimento del decennale italiano è a. 3,45%.