L’esame del disegno di legge di Bilancio è assegnato alla commissione Bilancio della Camera: lo ha comunicato all’Assemblea di Montecitorio la vicepresidente Marina Sereni ribadendo che la manovra approderà nell’Aula della Camera il prossimo 24 novembre, come aveva stabilito la conferenza dei capigruppo. Intanto, il premier Matteo Renzi ha annunciato per venerdì l’arrivo del nuovo decreto sul terremoto che ha squassato la Valnerina, ribadendo che “i soldi ci sono”. “Già sul 2017 – ha sottolineato il premier – c’è uno spazio di 3 miliardi” che diventano “5 o 6 nel 2018. Non c’è uno stanziamento puntuale perché ancora non si sa quanto servirà” ma “ci sono spazi di azione”. Se poi serviranno ulteriori “spazi di deficit – assicura, ricordando che il Parlamento ha già autorizzato un indebitamento fino al 2,4% – metteremo i denari necessari”.
Quanto all’Europa, “oltre a che a dire, inizi anche un po’ a dare all’Italia, visto che ogni anno mettiamo 20 miliardi e ne riceviamo 12” mentre i Paesi dell’Est come l’Ungheria di Orban pensano di “prendere soltanto”, visto che poi non partecipano all’altro grande sforzo sostenuto da Roma, quello per fronteggiare l’emergenza migranti.tra stanziamenti vecchi e nuovi lo sforzo, spiega un portavoce del Mef, vale quasi il doppio dello 0,2% (circa 3,5 miliardi) di margine sul deficit chiesto ora a Bruxelles. Tra amministrazioni centrali ed enti locali, è il calcolo del ministero dell’Economia, si spenderanno appunto 6 miliardi nei quali, precisa il portavoce del ministero guidato da Pier Carlo Padoan, sono compresi sia gli stanziamenti in arrivo con la legge di Bilancio e quelli dei vari decreti terremoto ma anche quelli già a bilancio per la ricostruzione e la messa in sicurezza stanziate a seguito di precedenti eventi sismici.